Curiosa la risposta di una sua fan (Chiara, 18 anni di Roma) alla mia spontanea e magari scontata domanda nel vederla così emozionata: "Perché ti piace Jared Leto?" Ha così "argomentato": " Siamo la frangia alternativa di nuova generazione, di quelle che non amano il pop "zuccheroso" (riferendosi ad una boy band in particolare) ma preferiscono il rock di contenuto. Lui e i 30seconds to Mars sono una delle migliori band in circolazione, ormai da anni, e sono la risposta di qualità alla musica commerciale". Ho letteralmente sgranato gli occhi non credendo alla mie orecchie. Sapete, m'aspettavo una di quelle classiche risposte: "Perché è bellissimo!”. Magari con tanto di urlato finale da farmi danzare i timpani per un istante. E invece dinanzi a me avevo una poco più che maggiorenne che pareva un’attivista di non so quale associazione per la salvaguardia della “buona musica”. Raccontando il curioso episodio ad un mio amico, che in fatto di cinismo batte chiunque, m'ha risposto: "Rock alternativo? Pop commerciale? Sempre un'invasata è!". Lascio a voi ogni ulteriore considerazione.
Dallas Buyes Club Jean-Marc Vallée USA, 2013, 117’ Cast Matthew McConaughey, Jennifer Garner, Jared Leto, Denis O’Hare, Steve Zahn Sinossi: 1985. Ron Woodroof, texano, elettricista e cowboy dalla vita sregolata, scopre di essere sieropositivo e di avere solo un mese di vita. Ron non accetta la sentenza di morte. La disperata e inutile ricerca di cure autorizzate negli Stati Uniti lo spinge in Messico dove è possibile curarsi con terapie alternative. Omofobo, Ron trova un improbabile alleato nel transessuale Rayon, anche lui malato di Aids. Insieme riscoprono la voglia di vivere e si lanciano in una spericolata impresa commerciale: sfidare le comunità mediche e scientifiche contrabbandando negli USA i medicinali vietati dalle leggi statunitensi. Note di regia Sono stato impressionato e catturato dal materiale riguardante Ron. Ho amato subito la sceneggiatura, coinvolgente e avvincente. Nonostante tutti i suoi difetti, sono stato conquistato da Ron e penso che anche per il pubblico sarà lo stesso. Non è un docudrama, né una biografia. Questa è una bella e appassionante storia che doveva essere raccontata. Ci riteniamo privilegiati e grati di aver partecipato a questo progetto. Dallas Buyers Club è una storia personale più grande della vita stessa. Una storia che toccherà il cuore di tutti.