#Je Suis Black Pussy

Creato il 26 marzo 2015 da Cicciorusso

C’è un gruppo di fricchettoni stoner di Portland che si chiama Black Pussy. Un nome rock’n’roll come un altro, direte voi che non avete le tarme nel cervello. Invece due settimane fa i soliti sveglissimi attivisti dei miei coglioni pelosi e sudati hanno lanciato una petizione online per convincerli a cambiare nome, altrimenti avrebbero subito non meglio specificati boicottaggi. Sapete come funziona internet: la tensione è arrivata subito a un punto tale che la band, al momento in tour, è stata costretta a cancellare una data a Raleigh dopo aver ricevuto serie minacce di violenza fisica. Siamo negli Usa, lì qualsiasi demente può comprarsi una pistola, quindi c’era poco da scherzare. Al mio paese questo si chiama squadrismo. I Black Pussy hanno pure dovuto subire l’umiliazione di rilasciare un comunicato dove spiegavano che loro non hanno nulla contro neri, donne, pastafariani, etc. E grazie al cazzo, direte voi che non avete le termiti nell’encefalo. Sono dei fricchettoni stoner, per la puttana. Ma purtroppo al mondo ci sono un sacco di imbecilli fanatici e, ora che le loro manifestazioni di disagio mentale finiscono per fare massa critica sui social network (invece di far scattare Tso collettivi), non possiamo ignorarli. Non dobbiamo ignorarli.

La faccenda è talmente triste e deprimente che non ho manco voglia di aggiungere ulteriori particolari, oltre a non avere nemmeno la forza per commentare. Se volete approfondire, vi rimando all’articolo di Metal Sucks. Dico solo che ‘sta storia è un “segno dei tempi” estremamente preoccupante che non sono riuscito a non collegare alla questione della copertina “misogina” di Batgirl o all’altrettanto patetica censura dei “manifesti sessisti” a Roma.  O, che so, chi segue il suo blog si ricorderà di quando Nebo fu licenziato da GQ perchè una mentecatta su youtube (pardon, una youtuber) aveva frainteso totalmente un suo articolo, considerandolo “misogino”, sulla pornostar Christy Mack picchiata a sangue dal fidanzato e ne era nata tutta una campagna online grazie ad altri cerebroesenti suo pari (ma ancor più cretino è il direttore della testata che diede loro peso, a uno così non darei in mano manco un bollettino parrocchiale). Cristo, ‘sta gente non dovrebbe nemmeno poter votare.

Si stanno incrociando due dei fenomeni più pericolosi dell’era di internet, con conseguenze potenzialmente devastanti: da una parte l’isterico chiudersi a riccio di chi dentro è talmente vuoto da aver bisogno, per costruirsi un’identità, di ascriversi a una qualunque presunta minoranza oppressa, dai fruttariani agli interisti, dall’altra il fatto che opinioni di idioti che non meritano manco di respirare riescano comunque a trovare risonanza. Non sottovalutiamo ‘ste stronzate. Personalmente, sto iniziando a cacarmi sotto. Siamo tutti Charlie un paio di palle. (Ciccio Russo)



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