(by Frankie)
Lo so cosa pensate, Bosman era solo un giocatore “nella media”, niente a che vedere con Pelè, Maradona e Platini, eppure nella seconda metà degli anni ’90 il suo nome è stato molto più “chiaccherato” di quello dei grandi campioni di allora.
Innanzitutto non confondiamolo con il quasi coetaneo e quasi omonimo John Bosman, grande centravanti olandese che tra gli anni ’80 e ’90 fece la fortuna di diverse squadre, Anderlecht e Ajax su tutte (con i lanceri vinse anche una Coppa delle Coppe) oltre a essere protagonista della storica vittoria della Supercoppa Europea da parte del Mechelen.
La sentenza Bosman
Ma torniamo a Jean-Marc, giocatore belga con una discreta carriera nello Standard Liegi e qualche presenza nelle nazionali giovanili, nel 1990 a fine contratto con l’RFC Liegi, si accordò con la squadra francese del Dunkerque, il trasferimento sfumò perché l’offerta francese fu ritenuta troppo bassa dal club belga.
Fu l’inizio di una lunga battaglia nelle corti di giustizia della comunità europea che portò il 15 Dicembre 1995 alla famosa “sentenza Bosman” in cui venne riconosciuto il diritto di ogni giocatore militante in una squadra della comunità europea, di trasferirsi liberamente a fine contratto a un’altra squadra di qualsiasi paese facente parte della comunità europea equiparando di fatto un giocatore di calcio a qualsiasi lavoratore soggetto alle leggi della comunità europea e quindi avente diritto alla “libera circolazione” al suo interno.
La fine dei “tre stranieri”
Ma l’effetto ancora più importante di tale sentenza fu l’annullamento di qualsiasi limite di numero di giocatori “comunitari” in rosa, niente più “tetto dei tre stranieri” in Italia, per esempio, da allora straniero era inteso solo chi non faceva parte della comunità europea quindi paradossalmente si poteva allestire una squadra intera anche priva di italiani.
Attualmente Jean-Marc Bosman afferma di essere senza lavoro e di vivere solo di un sussidio statale, sarà vero?
E soprattutto, ne sarà valsa la pena fare tutta quella battaglia, o era meglio prima, solo tre stranieri in rosa, pochi ma davvero buoni?