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JEAN-MICHEL GUENASSIA: Il club degli incorreggibili ottimisti (Salani)

Creato il 18 novembre 2010 da Aghi

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Parigi, 1959. Sono anni vertiginosi: la Seconda guerra mondiale è finita da troppo poco tempo per essere storia, la guerra d’Algeria segna le vite dei francesi d’oltremare. Michel Marini, undici anni, figlio di immigrati, italiani, esce dall’infanzia e si affaccia  ad un’adolescenza inquieta e piena di emozioni. Vagabonda per il quartiere, si ritrova con gli amici a giocare a calcio balilla; un giorno entra in un bistrò, il Balto. È attratto da una stanza sul retro dove si ritrova in un gruppo di uomini, che parlano un francese a volte approssimativo e portano dentro di sé storie e passioni sconosciute. Sono profughi dei Paesi dell’Est, uomini traditi dalla Storia, ma visionari che ancora credono nel comunismo. Incorreggibili ottimisti. Frequentare il Balto vuol dire scoprire il mondo. Michel cresce con Igor, Leonid, Imre, Pavel, Tibor, Sasa; impara a conoscere l’amicizia, l’amore, la complessità degli ideali. Nel retro di un bistrò, si beve, si gioca a scacchi, si raccontano barzellette su Stalin, si offre se stessi e le proprie storie, storie terribili di esilio che si intrecciano sullo sfondo di un decennio epocale, tra filosofia e rock ‘n roll, Sartre e Kessel, la conquista dello spazio e l’inizio della Guerra fredda.

Scritto da millecuori alle ore 16:33 del giorno: giovedì, 18 novembre 2010


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