Jhumpa Lahiri: Solo bontà | Il Sole 24 Ore

Creato il 11 dicembre 2011 da Nicola Nicodemo

4 dicembre 2011. Con i Racconti d'Autore del Sole 24 Ore, oggi è in edicola la novella "Solo bontà", dell'autrice inglese di origini bengalesi, Jhumpa Lahiri, autrice del romanzo "L'omonimo", dal quale è stato tratto il film di Mira Nair "Il destino nel nome". È una storia di immigrazione e di contrasti familiari, nella quale la ricerca della felicità, o più semplicemente della normalità, si trasforma nel conflitto dei rapporti umani, alimentato dalla perdita degli affetti e dagli egoismi, sintomi di una tenace voglia di affrontare gli ostacoli della vita, che in fondo si rivelerà vana. Il desiderio di successo da una parte e l'impotenza, la resa dinanzi al demone della dipendenza e del fallimento, sono i cardini di una storia di sconfitta, tanto impressionante quanto ordinaria.
L'autrice
Jhumpa Lahiri nasce a Londra nel 1967 da genitori bengalesi, ma trascorre l'infanzia e la giovinezza negli Stati Uniti. Tuttora risiede e lavora a New York. Raggiunge il successo con la prima raccolta di racconti brevi, L'interprete dei malanni, che, dopo aver colpito l'attenzione di numerosi lettori e della critica, ottiene il Premio Pulitzer nell'anno 2000. In Italia sono stati pubblicati anche L'omonimo e la raccolta di racconti Una nuova terra. Solo bontà

È la storia di due ragazzi bengalesi cresciuti negli Stati Uniti, Rahul e Sudha, fratello e sorella. Il problema dell'integrazione è marginale, sebbene la diversità funga da motivo di unione per i due adolescenti. Si instaura tra i due un rapporto intenso di complicità e di affetto: sono gli anni del liceo, quando Sudah, di sei anni più grande, inizia Rahul agli alcolici. Una lattina di birra diventa per lei icona di un profondo senso di colpa, che nutrirà negli anni. La dipendenza dall'alcol, produce un declino nella vita di Rahul: abbandona gli studi universitari, per poi tagliare ogni rapporto con la famiglia. Sudha, sulla quale gravano le tensioni familiari, cerca di risolvere i problemi del fratello, che però rifiuta il suo aiuto, mortificato dal senso di inferiorità che egli prova. Allora la donna fugge, forse per allontanarsi da quella situazione, di cui lei si sente responsabile. A Londra trova marito e dà alla luce un bambino. Ma si accorge di non avere più un fratello. Le cose sembrano cambiare, quando Rahul, deciso a ristabilire il rapporto con la sorella, la raggiunge in Inghilterra. Sembra essere cambiato, la sorella ne è convinta, tanto da riporre in lui una fiducia troppo grande, che evidentemente non merita. È tardi quando comprende che certi demoni non possono essere sconfitti, perché rischiano di spezzare quell'equilibrio, quel sottile guscio protettivo in cui è racchiusa la propria vita e la propria serenità.
P.s. Domenica prossima in edicola con Ingo Schulze e "Zeus e altre semplici storie".


P.p.s. Quello di domenica prossima sarà l'ultimo appuntamento con i Racconti d'Autore per l'anno 2011. Le pubblicazioni riprenderanno dopo le vacanze natalizie (fonte: Il Sole 24 Ore). In questo periodo magari provvederò a recensire i volumi 25 e 27, che per diversi motivi (non legati agli stessi) ho tralasciato. Intanto vi lascio i link delle recensioni del blog Gelostellato: Il Monaco nero e altri racconti, Una donna frivola e altri racconti.

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