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Ji-hyun Park, detenuta in un campo di prigionia della Corea del Nord

Da Sabino
Ji-hyun Park, detenuta in un campo di prigionia della Corea del Nord ha rilasciato una intervista per Amnesty international, ed è davvero toccante e fa capire , ancora una volta, quanto la Corea del nord sia un a vera prigione a cielo aperto. Ji-hyun Park è stata punita solo perchè negli anni 90 aveva cercato di fuggire dalla Korea del Nord perchè in quegli anni il paese stava vivendo una terribile carestia dove morirono più di 4 milioni di persone. Nel video la ex prigioniera racconta di quanto fosse disumano vivere in carcere, di come erano costretti tutti a mangiare topi per sopravvivere, e di quanto fosse umiliante raccogliere i propri bisogni da bagni letteralmente lerci. "Si moriva letteralmente di fame. C'era chi era costretto a mangiare il mangime per gli animali, chi raccoglieva dal suolo le patate e le mangiava così, ancora sporche di terra", racconta nel video. "Lavoravamo come animali. La nostra giornata iniziava alle 4.30 del mattino, non ci veniva dato nulla da mangiare. In estate, quando i giorni erano più lunghi, lavoravamo anche fino alle 8-9 di sera. Ci fermavamo solo quando faceva buio. E i giorni non finiscono mai, lì. Poi mangiavamo qualcosa, eravamo obbligati a riflettere sulle nostre performances, recitavamo i principi del Partito dei lavoratori e imparavamo delle canzoni. Intanto si faceva quasi mezzanotte". Da questa atroce prigionia Ji-hyun è riuscita a uscirne solo quando ha contratto il tetano, da li una volta uscita grazie a un uomo è riuscita a scappare in Cina, ritovare il figlio che era stata costretta a lasciare e ora vive con quest'uomo a Manchester insieme ai tre figli. (Fonte:huffingtonpost.it)

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