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E’ stato per quasi due mesi l’enorme reminder (preso di mira in innumerevoli parodie in giro per tutto il web) che ha campeggiato su ognuna delle milioni e milioni di pagine che compongono Wikipedia, l’enciclopedia partecipativa più famosa del mondo: l’effige del suo fondatore Jimmy Wales ha fatto da traino al consueto appello per raccogliere fondi a sostegno della grande W attraverso la richiesta ai lettori/utenti di una donazione a Wikimedia Foundation, l’organizzazione no profit che si occupa del suo mantenimento in vita.
L’alternativa, nel caso non si fosse raggiunta la cifra necessaria, sarebbe stata l’introduzione sul sito (per la prima volta nella sua storia) di elementi pubblicitari per riuscire a coprire i costi del grande progetto enciclopedico. “La pubblicità e il business non sono il diavolo – ha spiegato Wales – ma sono concetti che non ci appartengono”. Come dire: nel caso non esiteremmo ad usarli, ma finché si può evitare di farlo lo si fa. D’altronde le risorse potenziali non mancavano: 16 milioni di articoli in 270 lingue visitati da oltre 400 milioni di utenti mensili.
(photo credit: Jimbo Wales on Wikipedia – licensed under Creative Commons Attribution-Share Alike 2.5 Generic)