Davide Siri
2012-07-08 11:52:00 Davide SiriTag:
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Ci sono artisti il cui ambito prevalente è quello del clubbing, in veste di DJ-performers, che sanno creare musica ed emozioni in forma elettronica.
Il produttore coreano impiantato a Berlino Jin Choi è uno di questi, e con il long-playing “A Thousand Whales Of Love” dimostra non solo di saper intrattenere la gente “on the dancefloor”, ma anche di saper esprimere colori ed emozioni racchiuse nella forma di dance music.
Al contrario, quando alcuni DJ di ambito clubbing si cimentano in un long playing, abbandonando il formato dell'EP, che più si addice alla musica da dancefloor, può succedere che ne venga fuori un lavoro disastroso, per scarsezza di contenuti o per monotonia. Può succedere, dico io, che uno non abbia le carte in regola per far qualcosa di più astratto, tirar fuori qualcosa di più di ciò che funziona per muovere la gente in pista.
Ma ormai ne conosciamo diversi di quegli artisti di cui parlavo all'inizio, ed è un gran bene che ci siano perchè è grazie a loro se ora si procede verso la definizione di un'estetica della musica elettronica per i generi tradizionalmente concepiti per le piste da ballo, musica che non va affatto considerata vuoto intrattenimento!
Jin Choi ha il tocco delicato in fatto di deep house, questo è fuori discussione, dunque la sua produzione si adatta molto bene e si addice anche all'ascolto domestico: questo lavoro uscito per la sua stessa Private Gold ne è la prova, con 14 tracce che rappresentano una molteplicità di stati d'animo, tra momenti meditativi, malinconici, e ovviamente allegri e briosi.
Lo scenario introduttivo in forma ambient “Don't Look Inside” ci porta dritti verso uno dei pezzi più riusciti del disco nonché quello più marcatamente deep-house, “Godspeed Soul”. In “She's Got Gold” l'atmosfera sempre frizzante si tinge di soul, mentre la traccia che dà il titolo all'album rallenta i ritmi con un tocco malinconico vagamente retrò. “The Hour Glass” riacquista le ritmiche più housey, e con un collage di suoni d'accompagnamento quasi dadaistico, stabilisce una connessione tra il presente e l'infanzia. Come anche in altre parti del disco, in “Amber & Gold” il piano è l'elemento predominante scelto per l'accompagnamento delle basi. In “Brother Ash, Sister Dust” riemerge la malinconia in una sorta di intreccio retro-disco/house. “There Must Be Ways” è una pausa meditativa che ci conduce verso un finale in cui cambia il registro, strizzando l'occhio ad una sorta di latin-soul-jazz con “Solstice” e “In The Dark”. Il disco prevede anche tre tracce bonus.
In generale come caratteristiche dominanti emergono la ricercata semplicità delle forme e l'immediatezza espressiva dei contenuti, ovvero le armi che Jin Choi sfodera per arrivare dritto all'ascoltatore.
“A Thousand Whales Of Love” potrebbe essere facilmente essere tra le nomination per “disco aperitivo” del 2012, quella musica che si sposa bene come piacevole accompagnamento in sottofondo in un lounge bar, grazie alla sua atmosfera frizzante e allo stesso tempo il suo tocco delicato.
TRACKLIST
01 Don’t Look Inside
02 Godspeed Soul
03 She’s Got Gold
04 A Thousand Whales Of Love
05 The Hour Glass
06 Amber & Gold
07 Brother Ash, Sister Dust
08 There Must Be Ways
09 Love & Soil
10 Solstice
11 In The Dark
12 Circles Inhale Mix Digital Bonus
13 Stealing Gold Digital Bonus
14 Circles Exhale Mix Digital Bonus
Autore : JIN CHOI
Titolo: A Thousand Whales Of Love
Anno : 2012
Etichetta : Private Gold
Voto :
(6.70/
10)
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