" "Vede, quello di cui la scuola ha bisogno in questo momento è un sostegno morale. Cancellare i ricordi dell'ultimo trimestre!" " (pag. 213).
Nel bel mezzo di una crisi, con qualcuno nascosto nell'ombra che potrebbe uccidere in qualsiasi momento, la soluzione proposta da Gilderoy Allock è quella dello struzzo: cancelliamo i ricordi, facciamo finta di non vedere, e tutto passerà.
Uno degli aspetti belli dei romanzi di J.K. Rowling è che riesce a far divertire anche mentre accadono cose molto pericolose. E se in Harry Potter e la pietra filosofale ci aveva presentato i personaggi e fatto scoprire un mondo, in Harry Potter e la camera dei segreti dà spazio a qualche nuovo personaggio senza dimenticarsi di quelli che già conosciamo. La trama, la lotta con Voldemort, prosegue lungo tutti e sette i volumi, ma ciascun romanzo ha una sua individualità. Qui facciamo la conoscenza con un professore di Difesa contro le Arti Oscure di quelli che non passano inosservati. All'inizio sembra solo vanesio, poi scopriamo anche quali siano le sue reali capacità. Mi piace il nome scelto dalla prima traduttrice anche se nella nuova traduzione hanno preferito tornare all'originale Lockhart che in me non evoca nulla. Con lui iniziamo anche a riflettere su quale sia la verità e su come sia possibile modificare la percezione della gente, un discorso importante che verrà portato avanti nei romanzi successivi con cose come La Gazzetta del Profeta e Rita Skeeter.
Mi spiace che mi ero scordata il nome, mi ero persino scordata di averlo letto, tanto è vero che quando ho letto Harry Potter e il Calice di fuoco per la prima (e per ora unica) volta alcune cose mi hanno colta di sorpresa e non avrebbero dovuto. Sapete a che nome mi riferisco, vero? È anche vero che sono passati quasi due anni fra quando ho letto il secondo romanzo e quando ho letto il quarto quindi non è tutta colpa mia, ma insomma...
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