Prime polemiche sulle bozze del cosiddetto Jobs Act Autonomi, il disegno di legge che dovrebbe vedere la luce alla fine della prossima settimana in Consiglio dei ministri: affiorerebbero infatti delle modifiche rilevanti “in pejus” delle misure già definite negli scorsi mesi.
Il provvedimento, lo ricordiamo, è uno dei più attesi di questo 2016: si tratta di una misura fondamentale per rivedere e modificare un sistema normativo relativo a partite IVA e professionisti che mai come in questi tempi necessita di un importante ribaltamento di prospettive (ne parlavamo qui negli scorsi mesi). Nella bozza di statuto del lavoro autonomo (su cui il Governo sta lavorando) sarebbe infatti scomparsa la norma a tutela dei malati gravi e sarebbero stati fissati dei limiti per la deducibilità delle spese in formazione e orientamento. A denunciarlo sono le associazioni Acta, Alta partecipazione, Confassociazioni, Confprofessioni che hanno scatenato su Twitter la protesta “marchiata” con l’eloquente hashtag #Noncigarba.
Insomma le misure tanto sbandierate a tutela dei lavoratori autonomi (con i professionisti tecnici in prima fila nella categoria) parrebbero ridimensionate e non di poco. La totale deducibilità delle spese per la formazione e l’aggiornamento professionale, la tutela in caso di malattia grave, gli strumenti per difendersi dai ritardi nei pagamenti delle parcelle e l’aumento del periodo di congedo parentale sono alcuni dei cardini su cui poggia lo statuto dei lavoratori autonomi: rispetto al testo circolato ad ottobre, potrebbero essere inserite delle condizioni che limiterebbero la portata di alcune misure. Eccone un paio particolarmente importanti.
1. Il testo stabilisce la sospensione degli obblighi previdenziali e fiscali durante il periodo della malattia, per un massimo di venti mesi. Secondo le associazioni, rispetto alla versione iniziale potrebbe essere cancellata la possibilità di equiparare alla degenza ospedaliera i periodi di malattia certificata conseguenti al trattamento di malattie oncologiche. Al momento è in atto il confronto e Palazzo Chigi potrebbe ancora confermare la copertura delle terapie oncologiche.
2. La bozza estende ai lavoratori autonomi le tutele contro i ritardi nei pagamenti. Tuttavia, anche in questo caso, le associazioni denunciano che, rispetto alla versione iniziale, si sia passati da 60 a 90 giorni per considerare il ritardo un abuso. Anche a tal riguardo il confronto è aperto, ma il Governo potrebbe confermare il limite a 60 giorni.
Leggi anche Jobs Act Autonomi: interessi di mora anche per i professionisti tecnici.
Per maggiori certezze in materia è tuttavia necessario attendere l’emissione della bozza finale del testo di legge nel prossimo Cdm che si riunirà (con tutta probabilità, come detto, settimana prossima).
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