"L’Italia è un grande Paese, basta piagnistei", fa sapere il "premier senza voto" dal Giappone. Ma la ripresa del Belpaese è rimasta nel cassetto dei sogni. Nonostante la favorevole congiuntura economica dettata dal ribasso del prezzo del petrolio e del cambio dell'euro con il dollaro,
le pseudo riformucole del governo hanno generato una decrescita del Pil ed una preoccupante impennata delladisoccupazione mai così alta. Infatti, nonostante il Jobs Act e i nuovi contratti di lavoro a tutele crescenti, continua inesorabile il calo degli occupati. Ma di quale Paese va parlando, ma che va dicendo in giro, ma in quale Paese vive il “premier senza voto”!? Non solo la disoccupazione è ai massimi livelli, ma pure chi un lavoro ce l’ha s’è visto dimezzare di netto il potere d’acquisto del proprio stipendio e allontanarsi il traguardo della pensione giorno dopo giorno con un assegno previdenziale che si prospetta a dir poco insufficiente a garantire una vecchiaia serena a chi ha lavorato per una vita intera. Insomma, il Paese è allo sfascio e chi lo governa va dicendo in giro che va tutto bene, che è tutto una meraviglia! Le nostre migliori aziende sono in saldo o già svendute alle multinazionali straniere. Il Jobs Act è stato un flop, o meglio un assist alle multinazionali che vogliono schiavi non lavoratori e che stanno comprando a quattro soldi ciò che ancora resta di buono in Italia. Intanto la disoccupazione è salita a livelli allucinanti, tra un pò bisognerà pagare per lavorare. A dirlo sono i numeri: ad oggi i disoccupati sono aumentati dell’1,7% ,+55 mila individui, su base mensile. Dopo il calo nel mese di aprile per -0,2 punti percentuali e la stazionarietà di maggio -0,3, a giugno il tasso di disoccupazione cresce di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente, arrivando al 12,7%. Altro che Paese delle meraviglie! A fare le rivelazione ufficiali come sempre è l’Istat che ha diffuso i dati provvisori poiché dal calcolo del tasso di disoccupazioni sono esclusi i giovani inattivi cioè gli inoccupati che non cercano lavoro perché ancora impegnati in un percorso accademico o di studio. Nell’ultimo anno il numero di disoccupati è aumentato del 2,7% ,+85 mila perone, e il tasso di disoccupazione di 0,3 punti percentuali. Nell’ultimo mese la disoccupazione cresce sia tra gli uomini (+0,9%) sia tra le donne (+2,8%), rileva ancora l’Istat. Peggiorano anche i numeri che riguardano i giovani e infatti il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce nell’ultimo mese (-0,1%, pari a -18 mila), riprendendo il calo cominciato a inizio anno e interrotto a maggio. Il tasso di inattività, pari al 35,9%, diminuisce di 0,1 punti percentuali rispetto a maggio. Su base annua gli inattivi sono diminuiti dello 0,9% ,-131 mila persone, e il tasso di inattività di 0,2 punti. L’aumento del numero di disoccupati negli ultimi 12 mesi è pertanto associato ad una crescita della partecipazione al mercato del lavoro, testimoniata dalla riduzione del numero di inattivi. Rispetto ai tre mesi precedenti, nel periodo aprile-giugno 2015 sono in crescita sia il tasso di occupazione (+0,1 punti percentuali) sia il tasso di disoccupazione (+0,1 punti), a fronte di un calo del tasso di inattività (-0,2 punti).