Jobs ( Joshua Michael Stern, 2013)

Creato il 14 ottobre 2013 da Sommobuta @sommobuta
La storia di Steve Jobs.
Dal "fancazzismo" all'università di Stanford, al celeberrimo garage dove tutto iniziò, passando per la fondazione di Apple, la sua defenestrazione e il ritorno salvifico.
Fino alla nascita dell’iPod.
Se ne sentiva il bisogno di questo film su Steve Jobs?
No, decisamente no.
Mettiamo in chiaro una cosa: Jobs non è un brutto film.
Anzi, fa il suo “solito” sporco lavoro: nelle due ore e più mostra il cuore pulsante dell’attività del guru che ha rivoluzionato (per non dire “inventato”) il mercato dei personal computer, focalizzandosi esclusivamente sul lavoro in Apple a discapito di tutto il resto (vita privata, NeXT, Pixar, eccetera).
Ashton Kutcher è praticamente identico a Jobs, così come gli attori chiamati a impersonare Wozniak e tutti gli altri fondatori della celeberrima mela.
Jobs, Wozniack e "Nerd n°1"
Il problema è che si tratta, fondamentalmente, di un film “inutile”. È un biopic senza infamia e senza lode, che cerca di far assurgere la figura di Jobs a Messia della tecnologia, che faceva quel che faceva perché mosso dal fuoco sacro della passione e della “visione del futuro”.
Il che ci può stare, ma fino a un certo punto, poiché è evidente che si tratta di un film smaccatamente di parte.
Uno spottone Apple,
Perché è inutile?
Perché non aggiunge nulla di quanto sappiamo già su Steve Jobs. E peggio ancora: non aggiunge nulla a quanto non si fosse visto nel già ottimo “I pirati di Silicon Valley”.
E anzi, il film tv di Burke rimane dieci volte più interessante perché mostra non solo il fatto che il lavoro creativo di Jobs fosse figlio di certe manovre non proprio “intuitive” – I bravi artisti copiano, i grandi artisti rubano -, ma perchè era anche corredato con la storica rivalità con Microsoft e Bill Gates.
Anche se un po’ romanzato, era un film a 360 gradi.
Un gran bel film
La pellicola di Stern, invece, è una pura e semplice santificazione del CEO della Apple, quello che aveva le idee 50 anni avanti nel futuro, che alla fine aveva ragione su tutto, e che è colpa del consiglio d’amministrazione se la Apple, dopo l’exploit di Apple II, finì sull’orlo della bancarotta.
Insomma, un film che se siete fedayyn di Jobs è quasi d’obbligo vedere, ma se siete interessati a un’infarinatura generale potete tranquillamente saltare e recuperare “I pirati di Silicon Valley”, di cui sopra.
'sti computer: non sfonderanno mai! (cit.)
Piccola constatazione personale: ma quant’è rovinata Hollywood se ormai produce solo biopic, remake, remake di remake, prequel, remake di prequel, sequel, prequel di remake, biopic di remake, sequel di prequel, remake di sequel di biopic, e via discorrendo?
Per non parlare dei film nerd per nerd (Supereroi a gogò), che ormai segnano indissolubilmente buona parte dei cartelloni cinematografari.
I film “originali” che escono al cinema nel corso dell’anno solare si contano ormai sulle dita di una sola mano. E spesso deludono le aspettative.
Tristezza infinita.
Ps: il trailer qui sotto è già praticamente tutto il film.
Giuro.

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