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Joe Biden, il “bullo sorridente” che non riesce a nascondere i punti deboli dei Democratici: analisi del dibattito vice presidenziale

Creato il 13 ottobre 2012 da Wally26

Giudicato uno show di pessimo gusto dagli sfidanti Repubblicani, le critiche sono giunte anche da alcuni ancor sobri esponenti dei Democratici i quali sono riusciti a conservare in questi quattro deliranti anni, un minimo di buon senso e di decenza.

Transcript e audio: vice presidential debate

Giovedi’ 11 ottobre il vice presidente Joe Biden ha mostrato i muscoli usando tutti i mezzucci possibili per impedire allo sfidante Paul Ryan di esprimersi: continue interruzioni, attacchi violenti, sarcastici commenti, risate e smorfie per metterlo in berlina e sminuire la sua persona e il contenuto del suo messaggio infiocchettando il tutto con demagogia e bugie. Grandi sorrisi proprio mentre Ryan toccava alcuni punti scottanti come: l’attacco terrorista in Libia e la morte di Stevens, l’atomica in Iran, il tasso di disoccupazione nazionale… Pessimo gusto. Una tattica questa dello sbeffeggiamento che abbiamo visto praticare per anni in ambito PDL in Italia con i pessimi exploit di La Russa e Gasparri. Biden ha screditato con il suo atteggiamento la tradizionale decenza e l’aplomb che hanno sempre contraddistinto i dibattiti politici in America, basati sul rispetto dell’avversario. Non ostante tutto, Ryan si e’ difeso con sobrieta’ ed e’ andato fino in fondo illustrando con precisione il punto di vista del suo partito.

Il dibattito vice presidenziale e’ stato percio’ decisamente grottesco e anziche’ ridare vigore all’astro cadente del partito Democratico, lo ha affossato ancora di piu’ tanto che i poll danno Romney in vantaggio, anche se ancora di un soffio. Ma aspettiamo fiduciosi perche’ mancano ancora tre round prima delle votazioni di novembre 2012.

Martha Raddatz giornalista esperta in affari esteri per la ABC News ha moderato l’evento. Partita bene, tenendo testa al ‘bullo Biden’, si e’ lasciata in seguito sfuggire di mano la situazione sommersa com’era dalla parlantina e dalle sgradevoli risate di Biden (totalmente fuori luogo soprattutto mentre Ryan lo accusava di avere mentito sull’attentato in Libia e di avere messo consapevolmente a repentaglio la vita dell’ambasciatore americano) forse ipnotizzata dal dito indice che Biden le faceva volteggiare davanti agli occhi: gesto questo , decisamente rude e minaccioso.

Fra le tante bugie dette da Biden, tre in particolare mi hanno lasciato basita:

  1) Libia. Sull’attacco all’ambasciata americana in Libia in cui ha perso la vita l’ambasciatore Christopher Stevens assieme ad altri tre americani, il Congresso ha aperto una inchiesta.  Nell’inchiesta e’ emerso che giorni prima dell’attacco dall’ambasciata erano partite diverse richieste di rinforzi poiche’ si temevano attacchi in concomitanza dell’11 settembre che avrebbero messo a rischio la loro incolumita’. La richiesta e’ stata presa sotto gamba e i rinforzi negati. Uno dei motivi del rifiuto, sembra sia legato al fattore economico ed ai bizantinismi burocratici. Uno dei cavalli di battaglia della campagna per la rielezione di Obama, e’ quella del disimpegno militare e della riduzione di fondi destinati all’apparato militare. Con un Medio Oriente sempre piu’ instabile e l’avanzata di Ansar al-Sharia, emuli di Al Qaeda in Libia, Yemen, Mali, questo pone un rischio per la sicurezza del personale americano presente nelle aree a rischio. Non solo. E’ ormai accertato che a scatenare le ire delle folle non siano stati 15 minuti di video su YouTube visti da una piccola folla di amici in qualche salottino di Benghazi, fatto questo davvero poco credibile, come invece si e’ affrettata a sostenere  l’ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, Susan Rice immediatamente dopo l’attacco, non avendo ancora chiara la dinamica degli eventi. I Democratici si sono rifiutati di parlare di attacco terroristico preferendo prendere le difese dei presunti offesi e addirittura, in piena violazione della Costituzione, arrestando un cittadino americano reo di avere espresso la sua opinione politica tramite un film messo gratuitamente su YouTube…  Non a caso il Repubblicano Peter King ha chiesto le dimissioni della Rice e anche la stampa allineata con i Democratici e’ stata molto critica sulla Rice. Ma non finisce qui. Lo smacco definitivo della versione propagandista dei Democratici, che sin dal Discorso del Cairo e’ stata volta a minimizzare i pericoli del terrorismo estremista per de-finanziare gli apparati militari e mettere ‘fiori nei cannoni perche’ il pericolo e’ ormai finito, e’ arrivato niente meno che dal presidente del congresso nazionale libico Mohammed al-Megaryef, il quale ha affermato che si e’ trattato di un attacco terrorista bene organizzato in vista dell’11 settembre e non di un moto spontaneo causato dal video apparso su internet:

Libyan authorities have arrested about 50 people in connection to the attack on the US consulate in Benghazi in which the US ambassador and three embassy staff were killed, Libya’s parliamentary chief said. “It was planned, definitely, it was planned by foreigners, by people who entered the country a few months ago. And they were planning this criminal act since their arrival,”

Joe Biden affermando che: “we didn’t know about requests for additional security at Benghazi”, ha quindi continuato a sostenere la versione dettata dall’amministrazione ma definitivamente sconfessata in sede d’inchiesta. L’outcome di questa storiacca va comunque a detrimento dei Democratici, che fanno una pessima figura da incompetenti.

2) Iran.

Joe Biden, il “bullo sorridente” che non riesce a nascondere i punti deboli dei Democratici: analisi del dibattito vice presidenzialeNe ho scritto in un esaustivo recente post. Biden si e’ riferito al premier israeliano chiamandolo sempre e solo “Bibi”, alla stregua di due compagni di bevute al pub, come hanno fatto notare i giornalisti da piu’ parti, dando a intendere che il partito Democratico sia in ottimi rapporti con Israele, cosa alquanto distante dalla realta’. Biden ha affermato che tutte le chiacchiere sull’Iran sono infondate, lasciando intendere che Israele esagera e che c’e’ una sorta di isteria collettiva tesa ad ingigantire il pericolo di una imminente guerra. Chiacchiere infondate? Allora come mai nello stretto di Ormuz di fronte all’Iran ben 25 nazioni hanno posizionato le loro migliori navi da guerra, comprese quelle della flotta americana? Altra balla.

3) La diatriba con la chiesa cattolica. Pochi in Italia sanno che la chiesa cattolica americana ha intentato causa legale contro il governo degli Stati Uniti, che tramite la riforma sanitaria si prefigge di obbligare gli istituti religiosi (ospedali, scuole, enti caritatevoli) a provvedere copertura economica per le dipendenti che intendano abortire, essere sterilizzate o acquistare pillole abortive. Gli istituti che si rifiuteranno di fornire tale copertura sanitaria, saranno pesantemente multati. Il neo-cardinale di New York Timothy Dolan e’ andato giu’ pesante con la corrente amministrazione affermando che:

The federal government should do what it’s traditionally done since July 4, 1776, namely back out of intruding into the internal life of the Church. But for the first time in the history of our country, a President of the United States – and his allies, like my opponent – are ordering faithful Catholics and other people of conscience to genuflect at their altar of almighty government, to fall in line and obey, even if it violates their religious beliefs. If they do not abide by Obamacare’s abortion-contraception-sterilization mandate, many Catholic charitable institutions – as well as private businesses run by Catholic Americans – will face millions of dollars in fines that will force many of them out of business”

Oltre a questo ci sono altri aspetti che la chiesa cattolica indica come veri e propri tentativi di ridefinire la vita religiosa, civile e politica del paese:

-  la proposta di abrogare il Defense of Marriage Act del 1996 che definisce il matrimonio come l’unione fra uomo e donna;

- la proposta di obbigare i cappellani militari a officiare matrimoni fra omosessuali;

- la proposta di passare il Respect for Marriage Act che equiparerebbe le unioni omosessuali a quelle eterosessuali;

In pratica con l’introduzione di questi ed altri emendamenti, il partito Democratico si prefiggerebbe di: “pursuing policies that truly value families“, cioe’ di perseguire politiche che favoriscano davvero le famiglie. la risposta dei vescovi della diocesi di New York, non si e’ fatta attendere:

Insisting that “gay rights are human rights,” the party also said that the State Department is currentlyfunding a program that finances gay-rights organizations” and vowed to “actively combat” the actions of other nations that it believes are engaged in “discrimination*.”

However, the Democratic Party’s official statement of beliefs argued that the president “has respected the principle of religious liberty” in promoting “affordable family-planning services.”

The party reiterated its commitment to “safe and legal abortion, regardless of ability to pay” and opposed any restrictions or attempts to “weaken or undermine that right.”

*Ad esempio, in alcune nazioni africane l’attuale governo assieme all’ONU e col supporto attivo della Svezia, e’ attivo per promuovere la pianificazione famigliare e l’accettazione dell’omosessualita’. Ricordo qui che l’ONU sin dagli anni settanta ha lanciato l’allarme per il binomio sovrappopolazione-scarsita’ di risorse e per questo si e’ impegnata costantemente affiche’ tutti i governi avviassero politiche per il ‘family planning’ e la ‘difesa dei diritti degli omosessuali’. Il motivo mi pare ovvio.

A entrambi gli sfidanti, che si dichiarano cattolici, la moderatice ha chiesto di parlare della propia visione di fede e di come questa influisca sulle loro scelte personali. L’elettorato americano cattolico sa bene quali sono le politiche del partito Democratico, quindi questa e’ stata una domanda un po’ scottante per Joe Biden. Come puo’ definirsi cattolico e poi favorire tali leggi? Eppure ha avuto l’ardire di sostenere che la difesa dei cosiddetti diritti umani, come il diritto all’aborto, viene prima delle sue convinzioni religiose. In poche parole, questo e’ un altro fattore che ha giocato a sfavore del vice presidente.

Due ultime chicche: quando Biden ha pateticamente detto che sua madre ‘non ce la fa ad arrivare a fine mese per pagarsi il Medicare‘… la madre del vice presidente degli Stati Uniti non ha il denaro necessario per coprire le spese mediche? E poi quando Biden ha parlato disgustato dei ‘ricchi’ e dei privilegi di cui ingiustamente godono in pieno stile occupy-Wall-Street per fare leva sull’elettorato giovanile; queste parole vengono da un anziano ricco barone della politica americana…

Joe Biden, il “bullo sorridente” che non riesce a nascondere i punti deboli dei Democratici: analisi del dibattito vice presidenziale

Leggi anche il parere dell’ottimo John Batchelor sul dibattito vice presidenziale

Martedi’ prossimo, il secondo incontro presidenziale che vedra’ nuovamente Obama affrontare Romney. A presto.


Filed under: Islam, Obama, Politica Americana, Politica Internazionale, Valori della Sinistra


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