Joe e Via Castellana Bandiera

Creato il 30 agosto 2013 da Drkino

L'americano Joe e l'italiano Via Castellana Bandiera in corsa per il Leone D'Oro raccontano, ognuno a loro modo, una parte nascosta della nazione che rappresentano .

Joe

Tratto dall'omonimo romanzo di Larry Brown e diretto da David Gordon Green (Pineapple Express- Your Higness) il film ci trasporta in un paese di provincia nel Sud degli Stati Uniti, raccontandoci la commovente storia di Joe, un barbuto e bravissimo Nicolas Cage( Adaptation-Leaving Las Vegas), e il suo incontro con un Gary, interpretato dal giovane e promettente Tye Sheridan ( The Tree Of Life), vittima di un padre violento e alcolista.

Superata la prima, noiosa, mezz'ora, dove non succede niente dal punto di vista della trama e i personaggi vengono solo introdotti sommariamente, Joe si “evolve” in un film intrigante e appassionante. Sembra quasi di guardare due film completamente diversi: nella prima parte Joe sembra essere la storia di un burbero e barbuto uomo del Sud alle prese con il suo lavoro e concentrato in attività poco interessanti come ,ad esempio, scuoiare un cervo; nella seconda parte il film diventa invece la struggente e coinvolgente storia del rapporto tra l'ormai solo in parte burbero e barbuto Joe, evolutosi in un uomo dal cuore tenero che lotta con il suo lato irascibile e Gary, il fragile ragazzo con il padre alcolista.

Joe, in conclusione, ha il pregio di raccontare una storia ambientata in un'America brutale, spietata, molto diversa da quella che siamo soliti vedere.Il sogno americano ormai è solo un ricordo, infranto da una vita fatta di povertà, sacrifici e sofferenza.

Via Castellana Bandiera

Emma Dante interpreta, dirige e adatta il suo romanzo Via Castellana Bandiera.

Nella omonima via di Palermo che da titolo al film, Rosa una ragazza lesbica in fuga dal suo passato si scontra con l'anziana palermitana Samira; le loro rispettive macchine non possono passare contemporaneamente per la via e nessuna delle due donne è disposta a cedere il passo all'altra. Uno scontro tra due generazioni quindi, metafora dello stato di stallo nel quale si trova l'Italia in questo momento storico. Il film però oltre questa chiave di lettura ha poco da offrire: i personaggi sono solo abbozzati e gli unici che risultano convincenti sono i palermitani che ci regalano delle battute in dialetto molto divertenti. Le protagoniste risultano sì credibili ma poco sviluppate; non basta qualche dialogo che rimanda a un burrascoso passato per Rosa e il dolore della perdita della figlia per Samira a renderle interessanti. Lodevoli comunque le performance delle tre donne protagoniste Emma Dante, Alba Rohrwacher e Alba Cotta.La regista opera, poi, pretenziose e inutili citazioni registiche, riproducendo, in certi momenti, le inquadrature classiche dei film dei western di Sergio Leone. Un film nel complesso che risulta essere solamente ben recitato, troppo pretenzioso nella realizzazione e che manca sopratutto di uno sviluppo adeguato dei personaggi e della trama. Si perde così interesse per quella che poteva essere un interessante prova per il cinema Italiano.

Dr.O'Malley


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