Sembrerebbe tutto benino, però sia i problemi che le fortune di questo “Al capolinea” partono proprio da qui. E mi viene scontato scrivere anche “al capolinea di questo atteggiamento del costruire fumetti”.
Il problema è che il racconto umoristico esige una sceneggiatura da commedia, varianti fin che vuoi ma la gag ci deve stare, ti perdono volentieri il “mestiere” dello scrivere, ma io devo leggere leggero… Altrimenti esigo anche “altro”, e “oltre”.
Questo libro, rigidamente separato in quattro parti di uguale lunghezza, racconta fondamentalmente della totale dipendenza di Matt, quantomeno tra il 1994 e il 2002 quando gli avve
C’è anche altro, ma sempre difetti esibiti. Soprattutto la tirchieria: al punto di vivere in una stamberga con servizi in comune, al punto di lucrare nel rivendere originali di fumetti a prezzo rialzato ai migliori amici, al punto di costruire ogni suo ragionamento economico solo sulla speranza di (soprav)vivere un giorno solo di interessi bancari sui soldi accumulati non spendendo.
Ma il risultato finale di questa somma di difetti è che arrivano a un punto in cui l’autore si ri-riunisce al personaggio e non si autoassolve più, non c’è più niente da ridere e la quotidianità sta diventando una fatica triste sia fisica che mentale, siamo al capolinea di un pezzo di vita e del suo modo di viverla.
Il problema del libro sta quasi tutto qui, e Matt (l’autore) lo sa bene, si fa incredibilmente recensire senza sconti dal suo stesso personaggio a quattro pagine dalla fine, se lo dice da solo. Il problema è che il racconto di un capolinea, tanto più senza sbocchi intravisti, più lo si trova realistico e più ti deprimi un po’ insieme all’autore.
È il capolinea davvero. Ma è il capolinea anche del fare autobiografia facendone commedia. La cosa diventa seria, e vera. E il registro scelto dall’autore zoppica. Da una parte delude il lettore che si aspetta il Matt di sempre e invece si trova a girare a vuoto insieme a lui. Dall’altra non ha al suo arco le frecce che gli servirebbero; non trova ad esempio, nell’affrontare il discorso sesso, sguardi e intensità paragonabili, che so, a un Chester Brown, o a un Dave Cooper.
Dopodiché, intendiamoci, rimane un buon libro. Ben scritto. Che ai fan di Matt piacerà comunque e che a nessuno farà rimpiangere i soldi spesi.
Però in verità, se ti giri dall’altra parte, se guardi agli argomenti di cui il libro tratta,
Sarebbe la fine, ma mi rimane un dubbio e un gossip per l’acquisto, e una domanda.
Il dubbio. I due amici di Matt al bar sono i fumettisti Seth e Chester Brown. Con loro si parla molto di fumetti anteguerra, “Birdseye Center” e “Gasoline Alley”, che sia Seth che Mutt amano e collezionano. Strip quotidiane che avanzavano in forma di commedia, “Gasoline Alley” celebre per i personaggi che invecchiavano e cambiavano e si rapportavano al tempo reale. E Matt, dei tre, è quello che sceglie la commedia per rapportarsi al reale. C’è un discorso nascosto, una dichiarazione d’intenti, un filo che lega solo accennato ma voluto, o è solo un caso?
Il gossip per l’acquisto. Il leggere a rimbalzello da un libro all’altro di Matt, Brown e Seth raccontati dagli stessi Matt, Brown e Seth coprotagonisti nei libri degli altri, con tanto di caratterizzazioni evidentemente diverse da libro a libro, gioco che va avanti ormai da anni, è, ammettiamolo, piuttosto divertente. Un po’ come ascoltare pettegolezzi sapidi su amici e conoscenti. Non è virtuoso e non ha a che fare con pregi e difetti del libro, ma per chi legge anche i due autori ospiti è sempre un piacevole motivo per l’acquisto. Confesso.
La domanda. Sono tre bravissimi autori. Sono tre grandi amici. Uno ha fatto un libro (Seth, “La vita non è male malgrado tutto”) in cui il sesso è l’assenza dolorosa per non rischiare di rovinare uno stile. Uno ha fatto un libro (Brown, “Io le pago”) in cui il sesso è realizzarsi andando con prostitute rivendicandone l’efficacia rispetto alle coppie tradizionali. Uno ha fatto un libro (Matt, “Al capolinea”) in cui il sesso è farsi seghe guardando film porno.
Tre uomini maturi, tre storie di single giocate così diverse e opposte e tutte col sesso in qualche modo a dirimerle e a dirigerle così lontane e nette e rivendicate dal sesso tradizionalmente inteso. E tutte e tre ottimamente espresse a fumetti: un caso clinico!
Abbiamo parlato di:
Al capolinea
Joe Matt
Traduzione di Stefano Sacchitella
Coconino Press, 2012
124 pagine, brossurato, colore – 17,50€
ISBN: 978-8876182044
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