John Dies at the End

Creato il 26 aprile 2014 da In Central Perk @InCentralPerk
E' già Ieri -2012-
Allarmi spoiler, spegnetevi pure!
L'assassino non è il maggiordomo, quanto visto non era tutto un sogno del protagonista, e John non morirà alla fine. Forse.
Il film mai arrivato in Italia di Don Coscarelli, presentato al Sundance e passato poi man mano a festival come quello di Toronto o del Sitges, è però diventato presto un cult, facilmente reperibile e che anche nella blogosfera ha avuto il suo successo.
Il motivo è presto detto, e parte da una trama assurda e ricca di momenti WTF che ha quell'alone di genialità condita con trip impagabili che conquistano.

Tutto parte da una nuova droga, che amplifica i sensi e le attività cerebrali, facendo uscire in qualche modo da proprio corpo e rendendo tutto visibile, indietro e avanti nel tempo.
I strani poteri che comporta, però, prevedono anche delle allucinazioni, e così, quando John per primo la proverà -tentato da uno strano asceta giamaicano- le conseguenze non saranno delle migliori, portando alla morte tutti gli altri tester e lui alla quasi pazzia. Chiamato l'amico Dave per un aiuto, anche questi finirà inavvertitamente per assumere la droga nera, entrando in una spirale di assurde visioni, che metteranno in luce un piano al quale i due sono chiamati.
L'intera storia è raccontata proprio da Dave, intervistato dal giornalista Paul Giamatti che cerca di avere il pezzo giusto da cui ricavare un libro, cosa difficile viste le assurdità e relativi tentennamenti che i racconti al limite dell'impossibile comportano.

Come lui, anche noi spettatori fatichiamo a stare dietro a quanto Dave racconta, finendo presto però per ridere con e di lui, invischiati in questo trip alla Doctor Who, o ancora meglio alla Cronenberg, che prevede alieni, cani eroi, possessioni e telefoni hot-dog.
Un film che non ha le inquietanti atmosfere del regista canadese, però, ma che ne riprende alcuni temi, dalla carne alle strane creature, immergendole in una comicità dissacrante e contagiosa.
L'irresistibile ironia dei protagonisti, dei veri e propri cazzoni americani a cui si perdona la recitazione non eccelsa, rende la pellicola ancora più godibile, intrisa poi del pulp necessario per diventare il cult che ora è.

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