John Fitzgerald Kennedy.Uomo simbolo del XX secolo (I parte)

Creato il 16 agosto 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il Presidente e la signora Kennedy mentre scendono dall’Air Force One (Photo credit: Marion Doss / Foter / CC BY-SA)

John Fitzgerald Kennedy: “l’Uomo della speranza”, il “Presidente della rinascita”, il “Politico della Nuova Frontiera”. Con tanti e altrettanti appellativi è passato alla storia il 35° Presidente degli Stati Uniti d’America, nato a Brookline, nel Massachusetts il 29 maggio del 1917, quando il mondo viveva nel pieno la ferocia inattesa della Prima Guerra Mondiale. Dopo il glorioso trionfo del 1960 contro l’agguerrito Richard Nixon – tenace politico, già vice di Eisenhower – viene a sedere sulla poltrona presidenziale della Casa Bianca un “uomo nuovo”, giovane, brillante, sostenitore dei diritti e delle politiche democratiche, dichiaratamente cattolico e di famiglia potente e facoltosa. Un idillio che per l’America – e il mondo intero – non durerà che un fugace triennio. Una parentesi di storia dove gli Stati Uniti si son fatti autentici portavoce dei diritti umani, difensori ad oltranza delle conquiste civili e abili diplomatici dinanzi all’intraprendenza di un’Unione Sovietica guidata dal presidente moscovita, Nikita Kruscev. Nonostante ciò, come tutti sanno, lo stesso J. F. Kennedy non può dirsi privo di macchie, come testimonia il tentativo vano di riconquista di Cuba, che ha portato al disastroso sbarco nella Baia dei Porci il 17 aprile 1961.

Un tentativo che, del resto, condurrà fino alle soglie di un temuto conflitto nucleare, all’indomani del posizionamento sovietico a Cuba di missili atomici in direzione degli Stati Uniti. Un’installazione che, tuttavia, fu sempre negata da Kruscev nelle sedute alle Nazioni Unite, nonostante le molte fotografie aeree scattate da velivoli-spia americani. Tutto questo contribuirà a generare intorno al presidente un vero e proprio affascinante mito.

Il presidente Kennedy in Florida (Photo credit: State Library and Archives of Florida / Foter)

Un’immagine che fungerà da basamento per la neonata dottrina della “Nuova Frontiera”, grazie alla quale si diede maggior voce alle minoranze, e si garantì all’America e al mondo una stagione di pace e di giustizia sociale, tanto attese dopo la seconda terrificante esperienza del conflitto mondiale ’40-’45 e gli orrori di quegli anni in Vietnam. Una carneficina che, tuttavia, minerà profondamente le convinzioni di pace e di giustizia fra l’opinione pubblica internazionale. Ma il mito di J. F. K., insieme al suo fascino e alla sua intraprendenza politica, finiranno per infrangersi nel tragico attentato di Dallas: un atto che segnò radicalmente questa stagione di speranza.

Articolo di Stefano Boscolo 


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :