John Turturro gigolò e Woody Allen suo protettore in “Fading Gigolò”

Creato il 12 marzo 2014 da Ladyblitz @Lady_blitz

ROMA – L’idea non è male, andare a toccare un argomento difficile come la prostituzione maschile con leggerezza. A metterci le mani è John Turturro che, in “Gigolò per caso” (Fading Gigolò) si mette dietro e avanti la macchina da presa per vestire i panni di Fioravante, un ingenuo fioraio che si improvvisa gigolò grazie all’iniziativa di Murray (Woody Allen) che diverrà il suo sconclusionato manager.

Il film, che uscirà in Italia il 17 aprile distribuito da Lucky Red ed è già passato al Toronto Film Festival, racconta appunto la storia di questi due amici in condizioni economiche precarie che entrano nel business della prostituzione quasi per gioco. Con il nome d’arte Virgil, Fioravante si destreggia tra un menage a trois con due avvenenti signore alla ricerca di emozioni forti (Sharon Stone e Sofia Vergara) e gli incontri ben più casti con Avigal (Vanessa Paradis) vedova di un rabbino rimasta sola con i figli, i ricordi non molto brillanti di una vita vissuta nel mondo chiuso della comunità chassidica. Una donna che ha una sola meta: scoprire cose nuove.

Mentre Fioravante viene messo in crisi dai sentimenti che Avigal suscita in lui, il gigolò è anche ignaro della gelosia di Dovi (Liev Schreiber), chassidico innamorato di lei fin da ragazzo. Bongo (pseudonimo di Murray), infine, scopre che non è poi così facile essere un protettore. ”Ci sono uomini che amano il sesso ma non necessariamente le donne – dice Turturro del suo personaggio -. Fioravante è invece disponibile ad ascoltarle, a stabilire con loro un vero rapporto, e ad essere tenero e affettuoso”.

Murray dice invece Woody Allen: è un tipo nervoso che traffica continuamente. Non è stupido, ed è attratto dal guadagno facile. E’ un tipo a cui viene una idea assurda che per un po’ funziona, ma che alla fine è destinata al fallimento perché insensata…Murray non è un calcolatore che vuole sfruttare gli altri. Vede la cosa come una opportunità. Ha sempre amato la compagnia delle donne e, secondo il ragionamento di Murray, così come gli atleti vengono pagati per quello che fanno, anche il suo amico potrebbe farsi pagare per quello che fa”.


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