Jon Allen: Ipnotiche Sonorità Folk

Creato il 29 ottobre 2015 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Uscito per Monologue Records nel luglio del 2014 ed anticipato dal singolo Night & Day, Deep River è il terzo album del cantautore inglese Jon Allen. Il disco, come i precedenti lavori ( Dead Man's Suit del 2009 e Sweet Defeat del 2011), si inserisce nel solco di un folk rock di marca anglosassone, con uno sguardo a sonorità tipiche degli anni Sessanta e Settanta. Nonostante coltivi queste radici, però, il trentottenne musicista britannico sembra distaccarsi da una mera celebrazione del passato, per concentrarsi su un sound che risulta molto pulito e riuscendo sempre a dare il giusto equilibrio a composizioni mai banali.

Nato a Winchester nel 1977, Jon Allen inizia il suo percorso musicale già dall'adolescenza, quando, oltre a dedicarsi al canto, inizia a suonare pianoforte, batteria e chitarra. Dopo aver frequentato il Liverpool Institute of Performing Arts, fondato da Paul McCartney, viene scoperto, grazie a un suo demo, dalla rivista Making Music. Spostatosi a Londra, mette insieme un gruppo e realizza il suo primo disco in formato digitale, Dead Man's Suit, con cui si fa subito notare dalla critica e soprattutto dai pubblicitari, che, sempre bisognosi di ottime colonne sonore per meglio veicolare i prodotti che devono vendere, intuiscono il potenziale melodico delle sue canzoni.

Nel 2008 la Land Rover sceglie, infatti, il brano Going Home per lo spot del Freelander 2, di cui diventa soundtrack mondiale, raccogliendo una quantità enorme di download. Grazie a questo primo successo, l'anno seguente Allen potrà realizzare l'album fisicamente e non più soltanto in digitale. Jon diviene così sempre più noto arrivando a dividere il palco addirittura con star del calibro di Emmylou Harris, Mark Knopfler, KT Tunstall e Seal.

Nel 2011 si conferma con il suo secondo lavoro, Sweet Defeat. E tre anni dopo arriva Deep River, che prosegue questa ricerca e il revival di delicate sonorità folk che strizzano l'occhio ad un pop moderno ed intimista. Night & Day è un inizio puramente malinconico, nel classico stile della ballata acustica. In Lady of the Water e Hummingbird Blues si sentono nitidi echi di Nick Drake, in Falling Back fa capolino il britpop e in Loving Arms si arriva dalle parti del soul. Rock-blues e country si fanno chiaramente strada in Fire In My Heart e All the Money's Gone, mentre l'influenza delle radici si avverte più forte nella title track, dove è Neil Young ad emergere prepotentemente. Stessi richiami al passato nella delicata Wait for Me e nella più blues ed elettrica Get What's Mine. Keep Moving On, pezzo finale del CD, ripropone l'atmosfera sommessa della ballata di apertura.

In conclusione Deep River è un'opera a suo modo eterogenea, insieme di generi e sottogeneri diversi, ma unita dalla personalissima sensibilità del musicista che consente di allontanarsi, come detto, dal puro gusto del revival. Non ci sono grandi sperimentazioni, è vero, ma neppure eccessi che la viziano alla radice. Il risultato ottenuto è un lavoro composto e misurato, magari non originalissimo, ma sicuramente orecchiabile e caratterizzato da una veste sonora accuratissima, oltre che da una solida ritmicità e da una grande attenzione per il dettaglio. Un album gradevole, dunque, che mescola sapientemente basi folk ed acustiche con moderne atmosfere pop ed elettriche.


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