Jonas potremmo già ribattezzarla la tempesta del secolo. Oggi gli Stati Uniti orientali si sono risvegliati coperti di neve. Qualcuno ha già denominato Jonas – la tempesta di neve che imperversa negli Usa – col nome evocativo di “Snowzilla”.
L’esercito americano è già stato mobilitato per rimuovere la neve dalle strade e garantire l’autonomia energetica a quelle città che sono state improvvisamente private della luce elettrica a causa dell’enorme violenza della tempesta. Jonas fa paura, e migliaia di abitanti sono già finiti vittime di “Snowzilla”.
Stando agli ultimi bollettini meteo, la tempesta dovrebbe proseguire ancora per l’intero weekend. E intanto si contano già i primi morti. I giornali americani parlano di otto vittime, ma nelle prossime ore si attende un incremento dei morti. Nei giorni precedenti all’arrivo di Jonas, i media americani avevano allertato la popolazione civile dell’arrivo di questa tempesta che avrebbe provocato ingenti danni a buona parte degli Stati Uniti.
Nell’Est del Paese si contano già centinaia di incidenti stradali provocati dalla tempesta. Molti di questi in Nord Carolina. Le autorità competenti della Nord Carolina hanno segnalato la presenza di 928 incidenti d’auto e oltre 1.400 richieste di soccorso in poco più di 12 ore. “E’ una tempesta spaventosa” fa sapere qualcuno, “Jonas ha una violenza epica” afferma qualcun altro. Inoltre, sempre in Nord Carolina, oltre 6mila abitazioni sono finite isolate dalla luce elettrica.
Anche il Tennessee è stato violentemente investito dalla tempesta. Nella città di Nashville sono stati registrati 200 incidenti provocati da Jonas.
Ora l’enorme tempesta punta verso la capitale degli Stati Uniti. Si attende l’arrivo del ciclone a Washington nelle prossime ore. E pertanto, già da ieri pomeriggio, lo Stato di Washington è sotto allarme. Le prime stime affermano che la capitale sarà ricoperta da una coltre di neve di circa 80 centimetri, ma ad aggravare la situazione potrebbe esserci il vento, che nelle prossime ore potrebbe raggiungere i 75 km/h.
Questo è il quadro che si presenta per gli Stati Uniti in queste ore. E la popolazione civile allarmata è di oltre 85 milioni di persone. Numerosi voli sono già stati cancellati, ma si attendono ulteriori cancellazioni. Per ora si parla di 6mila voli sospesi.
Stando ai record storici, il primato va per ora a Washington per la tempesta del 1922, quando si riversarono sulla capitale 71 centimetri di neve. In quell’occasione la tempesta provocò la morte di 100 persone. Per New York, invece, il bilancio parrebbe più clemente: si attendono per la capitale dello Stato omonimo circa 30 centimetri di coltre bianca.
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