Jorge Luis Borges, amante dei lettori

Creato il 24 agosto 2011 da Marcodallavalle

Questo 112° anniversario della nascita di Jorge Luis Borges è festeggiato in rete come pochi altri. Il doodle che trovate su Google ne è la prova. Ma perché uno scrittore che, come dice la sua vedova, probabilmente non avrebbe usato le nuove teconologie è così tanto considerato dal mondo digitale? Credo non basti riferirsi al suo celebre racconto L'Aleph, immaginando un luogo dove vedere tutte le cose del mondo, riferendosi a internet ante litteram. Borges è il letterato per eccellenza, colui che fa lo scrittore, ma ammira il lettore. E' l'aristocratico intellettuale dalle idee conservatrici amato anche dai liberali. Un miracolo della letteratura quindi, difficile da descrivere (anche se Alberto Manguel nel suo Una storia della lettura ne fa un ritratto splendido e commovente). Nel brano che trovate di seguito, Borges parla di sè lettore: una parte di lui che è anche in noi.
Ero un lettore ricettivo in quel lontanto ieri, un cortesissimo indagatore di vite altrui, e accoglievo ogni cosa con felice e alacre disponibilità. Credevo in ogni cosa, persino nelle brutte illustrazioni e nei refusi. Ogni storia era un'avventura e io cercavo luoghi consoni e prestigiosi per viverla: il pianerottolo più elevato della scala, una soffita, il terrazzo di casa.
Poi scoprii le parole: scoprii la loro lusinga leggibile e perfino memorabile, e divorai molte tirate in prosa e in versi.
Alcune - tutt'ora - sogliono farmi compagnia nella solitudine, e il piacere che mi ispirano è divenuto consuetudine...

Jourge Luis Borges, Il piacere della letteratura, Palermo, Novecento, p. 13.

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