Uno dei suoi romanzi più famosi, “Blonde”, biografia romanzata di Marylin Monroe che sta per diventare un film interpretato da Naomi Watts, è abbastanza paradigmatico del suo lavoro: la bellezza manipolata, lo sfruttamento della debolezza, il senso di falso potere della donna bella che non si sa amare e per questo diventa schiava dell’uomo, disposta anche a fingersi stupida pur di piacere. Sono passati quasi cinquant’anni dalla morte dell’attrice ma le cose non sono cambiate molto: le donne occidentali continuano a essere schiave degli stessi fantasmi, vittime delle stesse crudeltà, anche quelle tra donna e donna.
È la crudeltà in ogni sua declinazione – sopruso, violenza, abuso, intimidazione, stupro, incesto, indifferenza, spietatezza – l’alfabeto narrativo di questa autrice, che nel scegliere con chirurgica precisione ogni vocabolo ne sovverte spesso la valenza aggiungendo perturbanza ai lemmi comuni e casualità a quelli più ricercati, straniandoli. Spiazza, commuove, scuote, ma dando la sensazione che non voglia veder scendere una lacrima, che non la voglia concedere. Perché la commozione è passeggera e serve solo a sciacquarsi la coscienza: è lo sdegno, la rivoluzione viscerale l’unica strada del cambiamento. Schiaffi in faccia per farci capire, vedere la realtà, darle forza materica, pathos scolpito, indimenticabile. Vietato piangere: la Oates risarcisce le vittime della crudeltà tatuandocela addosso, cercando di impedirci di voltare la faccia; ci chiede consapevoli, ci chiede di guardare la realtà e chiamare le cose con i loro nomi. Nuda Veritas per farci infilare un bastone nell’ingranaggio della nostra coscienza e prendere atto di tutto il sopruso che ogni giorno ci scorre sotto gli occhi nelle occidentali immagini del nostro mondo che fingiamo risolto per convenzione, per abitudine allo squallore, al dolore, per semplicità. Ma nulla è semplice, siamo noi a ridurlo tale per comodità, per non togliere energia al nostro piccolo, minuscolo quotidiano.
Troppi romanzi di successo, troppa prolificità, troppa insistenza su temi scomodi e amore da parte del suo pubblico le hanno fatto vincere pochi premi, ingiustamente. Ma il suo modo di raccontare la violenza, così simile alla meritatissima premio Nobel Toni Morrison, è qualcosa che durerà nel tempo e lascerà, speriamo, un segno in noi, aiutandoci a cambiare lo stato delle cose presenti.
Joyce Carol Oates: la spietatezza della narrazione come unico risarcimento alla crudeltà.
Creato il 21 giugno 2010 da Fabry2010Possono interessarti anche questi articoli :
-
Orrore, sensualità, fantascienza, avventura. Il regista Domiziano Cristopharo...
Ci siamo. Se ne parla ormai da un po’, se ne sono scritte, lette e sentite di cotte e di crude su House Of Tempest, addirittura c’è chi si è dato un bel da... Leggere il seguito
Il 01 luglio 2015 da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Jurassic World - senza spoiler
Comprate il biglietto. Entrate in sala. Appena si spengono le luci spegnete il cervello. Non chiedete. Non pensate. Non dubitate. Allora Jurassic World sarà un... Leggere il seguito
Il 01 luglio 2015 da Flavio
CINEMA, CULTURA, FUMETTI, LIBRI -
LINDSEY STIRLING domani 1 luglio al Pala Alpitour – Foyer Grande – Torino e il ...
Lindsey Stirling,la violinista californiana famosa per i suoi virtuosismi con l’archetto in cosplay, mercoledì 1 luglio sbarca in Italia e si esibirà a... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Musicstarsblog
CULTURA, MUSICA -
Autore Criccoso: Loriana Lucciarini "Il Cielo d'Inghilterra"
Loriana Lucciarini"Il Cielo d'Inghilterra"SinossiCosa fareste se un'anziana vedova inglese vi nominasse erede del suo ingente patrimonio, strappandovi alla... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Cricchementaliscrittrice
EDITORIA E STAMPA, LIBRI -
A me la tua mente: il progetto mk ultra (prima parte)
Un piccolo documentario, anzi meglio una denuncia sulla manipolazione mentale made in Italy. Preparai questi video tempo addietro e poi li lasciai decantare... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Marta Saponaro
CULTURA, DIARIO PERSONALE, PARI OPPORTUNITÀ, PER LEI -
Sold out all’Arena di Verona la prima tappa italiana dei londinesi Mumford & Son...
“Love was kind, for a time/ Now just aches and it makes me blind/ This mirrors holds, my eyes too bright/ That I can’t see the others in my life/ We too young,... Leggere il seguito
Il 30 giugno 2015 da Alessiamocci
CULTURA