Juan de los Muertos fa parlare di sé per vari motivi. Primo: è un film cubano che non rispetta gli schemi osservati, tradizionalmente, dal cinema nazionale dell'isola comunista. Secondo: per essere un film locale e indipendente, ha un budget molto elevato per gli standard cubani (2.300.000 dollari). Terzo: è il primo film cubano... sugli zombie.
È una commedia-horror satirica e sanguinosa, che alternerà risate e smorfie di disgusto. Il regista Alejandro Brugues la descrive così: “È comunque un film molto 'cubano', che prende in giro il nostro modo di pensare e fare. Per esempio, ecco come reagiamo ai problemi: prima cerchiamo di ignorarli; poi proviamo a fare soldi sfruttando il problema; e infine ci buttiamo in mare e cerchiamo di scappare dal Paese. È proprio quello fanno i nostri eroi nel film”.
Quando gli zombie invadono l'intera capitale, Juan deve decidere se scappare a Miami e trasforma la sua macchina in una zattera. Questo episodio ricorda quanto realmente accaduto nel 2004, quando dei cubani scappati dall'isola raggiunsero le coste della Florida su una vecchia Buick 1959 galleggiante [nella foto sopra].
Il film prende in giro (leggermente) anche la retorica politica dell'isola. Appena i morti-viventi lanciano l'invasione, per esempio, i media nazionali accusano gli americani di sostenere i dissidenti-zombie con l'obiettivo di destabilizzare Cuba. Pian piano, però, si scopre che la storia è più complicata.