TITOLO ORIGINALE:The Hired Husband
USCITA ITALIANA: Grandi Romanzi Storici 583 aprile 2007
GIUDIZIO PERSONALE:
Los Angeles, 1897
Dopo la malattia del padre e la scomparsa del fratello che gestiva gli affari, quando la situazione economica diviene disastrosa, Rachel Branford è costretta a farsi carico dei mille problemi della sua famiglia. Sola e disperata, si affida al fascinoso Mitch Kincade, esperto finanziario all’apparenza distaccato e sicuro di sé. Approfittando della situazione critica di Rachel, il giovane le propone un accordo vantaggioso per entrambi: un anno di matrimonio durante il quale lei vedrà risanato il patrimonio di famiglia, e lui potrà frequentare l’alta società di Los Angeles dalla quale le sue umili origini lo hanno finora sempre escluso. Benché non sia certo l’uomo perfetto secondo i canoni dell’alta borghesia, Rachel si trova costretta ad accettare. Ma basterà un contratto per regolare i loro sentimenti?
Non me l’aspettavo proprio, ma questo libro è veramente bellissimo, è un perfetto miscuglio di ironia, tenerezza, passione, dolore, fraintendimenti. Tutto è talmente ben mixato che cattura l’attenzione del lettore e non la molla fino a quando il libro non finisce. La storia potrebbe anche non essere originalissima ma è ben raccontata e animata da personaggi così interessanti che ci si dimentica la sensazione di già visto.
La protagonista è Rachel Branford, appartenente a una delle migliori famiglie di Los Angeles, improvvisamente ridotta in condizioni disperate. Una serie di sciagure si è abbattuta sui Branford durante il viaggio per accompagnare il figlio al college è avvenuto un incidente ferroviario nel quale è morta la signora Branford, Noah, il figlio, ha perso un braccio e il signor Branford si è ammalato e non ha la forza di riprendersi, disperato com’è per la perdita della moglie. Dopodiché George, il figlio maggiore di primo letto della defunta signora Branford è scomparso portando con sé una grossa somma di denaro. A far fronte a tutta questa successione di sventure è rimasta Rachel che ha deciso di affidare le sorti dell’azienda di famiglia sull’orlo del fallimento all’esperto di finanza Mitch Kincade. Si sarebbe aspettata un vecchio serioso e non un gigante tutto muscoli e bellissimo che le fa battere il cuore all’impazzata.
Mitch Kincadeè un giovane che ha superato tantissime prove nella sua vita: abbandonato in orfanotrofio a 5 anni, ha passato l’infanzia a lavorare e in tenera età ha iniziato ad accumulare denaro per poter creare una proprio impresa. Pian piano ha scalato le strade del successo ma ancora non ha ricevuto il pieno riconoscimento da parte della buona società di Los Angeles. Quando incontra Rachel resta ammaliato da lei e cerca di aiutarla in ogni modo a rimettere insieme i pezzi della sua famiglia.
Non vorrei rovinarvi la sorpresa dicendovi troppi particolari sui protagonisti ma meritano qualche parola di presentazione.
Rachel è una ragazza credibile per il periodo in cui vive: è oberata dalle preoccupazioni ma riesce ad avere anche una giusta dose di spensieratezza e vanità. Chiaramente guarda al matrimonio come a un obiettivo fondamentale per la vita di una ragazza. Per questo motivo reagisce con rabbia alla proposta di matrimonio a contratto di Mitch, anche se si sente attratta da lui, questo accordo risulta particolarmente umiliante e poco romantico.
Mitch è un uomo molto complesso: nonostante sia bellissimo e potrebbe essere il prototipo dell’uomo alfa, in realtà è molto tenero e insicuro, proprio a causa della sua storia familiare. Il contratto che propone a Rachel è una forma di difesa perché gli permette di restarle vicino senza doversi esporre troppo. Ha, infatti, paura di esporsi troppo nei sentimenti temendo l’abbandono, cosa naturale visto il suo passato. È un personaggio tenerissimo: un macho con il cuore di micio. Sempre pronto ad aiutare chiunque. Quello che mi è piaciuto di più di lui è che, nonostante il suo bell’aspetto, è abbastanza imbranato con le donne. Guarda da lontano Rachel ed è soggiogato dalle fantasie relative alla sua biancheria intima.
Ripeto, questo libro è stato una vera sorpresa e lo consiglio caldissimamente
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