Ghetto di Varsavia, marzo 1941.Cara compagna Bronka, ti scrivo de profundis. Il padre Raaw [fame] ti saluta. E’ già da molto che il cugino Lechem [pane] non è venuto da noi. E malgrado tutto non lascio che la penna mi caschi di mano. Giorni fa ho seppellito i miei manoscritti in una scatola sotto un albero nella corte della casa ”Toz”, via Gensia. Credo che un giorno, quando Haman (*) non sarà più, li ritroveranno. Siamo qui un gruppo di scrittori. Siamo pronti a tutto. Pensate a noi dopo la nostra scomparsa. Il tuo Julek. ( * Haman: oppressore degli ebrei nella Persia antica, qui sta per Hitler). (Jehuda Feld -Julek- nato a Varsavia, di anni 35, scrittore, redattore di numerosi giornali clandestini comunisti nel ghetto di Varsavia, nell’ottobre del 1942 viene assassinato nella sede della Gestapo. Decorato della ”Croce de Virtute Militari”).
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Com’è fondo il silenzio tra le stelle.
Non un suon di parola si propaga,
né cinguettio di favolosi uccelli.
Ma là, tra quelle stelle, dove siamo
un astro rinnovato, là si sente
quell’intimo rumor che apre le rose.
-José Saramago-
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