Vediamo, vediamo… come iniziare a scrivere di uno che, nonostante tutti gli sforzi possibili, nonostante tutto il Black Metal che hai ascoltato, nonostante tutti i Paesi che hai visitato, tutta la gente che hai conosciuto, tutti i libri e i manifesti che hai letto, ha influenzato la tua educazione sentimentale, visto che, ammettilo, quando eri piccolo i tuoi genitori lo ascoltavano a tutto volume e il suono arrivava fino alla tua camera.
Va bene, mi dirai di no, che i tuoi ascoltavano Triana, erano hippies e avevano album dei Ramones. Nonostante tutto ciò Julio Iglesias ce l’ha fatta ad arrivare alle tue orecchie, a farti sentire un po’ più romantico: con Julio non si camminava, si flottava.
Prima di proseguire rivediamo insieme “Un día tú, un día yo”, del disco Emociones (1979), con il quale Julio si trasforma in Travolta e con questo classico di appena tre minuto ti fa scatenare sulla pista da ballo. “Tú eres así, yo soy igual. Querer así, odiar los dos, para después morir de amor”. I love to hate you Julio. Ma oltre a farti ballare ti ipnotizza, ti fa cantare e ballare senza che tu possa opporre resistenza alcuna. Julio non era solo sexy, era anche all’avanguardia!
Questo disco contiene inoltre classici come “Me olvide de vivir”, successo trasmesso da migliaia di stazioni radio in tutto il mondo e dedicato a segretarie e casalinghe.
Ricordo che una volta Julio Iglesias apparve in una trasmissione televisiva della quale non ricordo il nome. Quando la conduttrice gli domandò con quante donne era stato, lui si limitò a sorridere e disse qualcosa come non ricordo… e tutto il pubblico, formato per il 99% da donne, cominciò a urlare, ruggire, assentire, affermare che questo signore ha tutti i diritti per dormire con ciascuna di loro.
Così un’icona si eclissa insieme a una generazione. Della sua scia ci rimangono incisioni, ricordi e la ripetizione o il ripensamento della sua eredità artistica, dei costumi propri del suo tempo.
Quindi, se ami Elvis ti metterai il gel ai capelli. Ma Julio, in questo momento, perché è tornato?
E guarda, a me non interessano i nazionalismi, per me potrebbero bruciare tutte le bandiere. Ma se torniamo al classico “Quijote” del disco Momentos (1982), già firmato il contratto con la CBS, se torniamo al suo video e lo decostruiamo, si nota un non so che di dittatura che a dir la verità… guardalo bene e poi saprai dirmi…
Sì, la mia intelligenza mi ha portato a ripudiare tutto quello che nelle mie emozioni è stato indotto per colpa dei miei genitori. Vale però lo stesso la pena di prendere in affitto alloggi Barcellona tra il 19 e il 22 di maggio per andare a vedere questo vecchio cantante, prima che muoia, per poi andarlo a raccontare ai propri genitori, i quali ne saranno sicuramente contenti.
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