“J questa sera provo Zoomba con la Ali, so’ già che sarà da ridere! Oh ma vieni con noi no?!”
Ore 13:04 leggo questo messaggio mentre sto gustando un crostino al prosciutto con crema tartufata, sorseggiando un frizzantino che é una favola mentre aspetto dei clienti per pranzo… Mi si paventa all’istante una scena tremenda, direi tossica per quel momento godereccio e “tanto domani smetto” che sto vivendo da quando l’estate é finita…. LA PALESTRA. Solo il sillabarla nella mia mente mi evoca un brivido, un immagine, un “aiuto”.
Ore 17:49 “J, lo so che é tanto che non scrivo per la rubrica… ti ho mandato un pezzo…”
Ore 20:10 finalmente a casa, mi siedo in terrazzo, accendo una cicca e leggo. Carlotta ha saputo dare un nuovo significato a una parola che tanto temo, io e i miei kg in più che sto accumulando con grande cura, facendomi ri de re… Una sola parola e poi lascio tutte le parole che ha saputo così ben scegliere a lei:
ENJOY!
Io sono sempre rientrata tra le persone che si iscrivevano in palestra, con tanto di abbonamento annuale, e poi non si preoccupavano nemmeno di avere un paio di scarpe da ginnastica. Ovvero, sono una di quelle dalle buone intenzioni. Intenzioni, non azioni. Antisport mi ha accompagnato fin dai miei primi anni di vita, quando mia mamma mi mollava in piscina e io mi addormentavo sui dischetti di plastica che dividevano le corsie. L’insegnante di tennis mi lanciava dietro le palline per farmi correre. Alle medie ho fatto persino 6 mesi di pallavolo, ma l’anno successivo non ho rinnovato l’iscrizione.
E poi alle superiori facevo impazzire la mia professoressa per finire la campestre e il test di Cooper, per recuperare le rispettive insufficienze mi obbligavano a partecipare a tutte le squadre di classe… calcetto, basket, pallavolo, pallamano, presenziavo giusto 10 minuti e poi c’era sempre una scusa pronta per farmi buttare fuori. Insomma non sono mai stata particolarmente ginnica e la mia acuta pigrizia fisica si è riversata su fianchi, glutei e panza.
Ok prima di giungere al punto di non ritorno ho deciso di cambiare la situazione ed iscrivermi per la ventesima volta in palestra. Per non buttare gli ennesimi 400 € o più in abbonamenti centenari, ho furbamente approfittato di un’offerta su Groupon che prevedeva ingresso open per 4 mesi. Un buon inizio. Sarà che dove sto attualmente vivendo non conosco nessuno e faccio una vita da reclusa, che vi dirò che per la prima volta sto effettivamente usufruendo di questo strano ambiente.
Ci vado il martedì e il giovedì, per due orette fatte bene che mi spompano a tal punto che quando esco non sono nemmeno in grado di strisciare per terra. Però i risultati sono arrivati, quindi avanti tutta! Ma nonostante la lunga premessa, quello su cui vorrei concentrarmi quest’oggi non sono tanto i miei progressi fisici, bensì la…
variegata e interessante popolazione che frequenta questi luoghi di perdizione muscolare. In questi mesi di esercizi in completa solitudine ho potuto scrutare gli individui che mi passavano puntualmente sotto gli occhi e farne una personale classifica, ecco come li ho catalogati:
10. L’imbranato
Personaggio anti-ginnico (come me insomma) che non perde occasione per sottolineare la sua avversità verso l’ambiente circostante. Abbigliamento casual, tipo quello che usavamo per fare educazione fisica al liceo, totalmente in cotone inzuppante e scarpa da ginnastica improvvisata. Atteggiamento del falso disinvolto, ma che cela inadeguatezza che caratterizza tale soggetto. Inciampa sullo step provocandosi uno stiramento alla schiena per non cadere (ma anche di fronte al dolore, fa finta di nulla ovviamente), incastra il regolatore dei pesi provocando l’ira di quelli che stanno da lungo tempo che finisca l’esercizio, si vergogna di se stesso nel constatare che la tipa dopo di lui deve aumentare il peso. Costituzione sul flaccidino andante.
9. Le bomboline
Una delle categorie che preferisco, perché loro sono le vere guerriere della cyclette. Finalmente una bella fronte fradicia di fatica, per vincere quei rotoloni di ciccia che hanno segnato più il loro cuore che la pancia. Abbigliamento adatto alla palestra: leggins, canotta e maglia larga, asciugamanino e magari anche fascetta per fermare i capelli grondanti di sudore. Sono ormai esperte di tutti gli attrezzi cardio, senza ostentare la loro tenacia si concentrano nella loro battaglia contro i kili di troppo, evitando meticolosamente i corsi di gruppo. Sono belle senza rendersene conto e più le guardo, più le stimo e mi carico di energia, sono motivazione allo stato puro.
8. Le stagionelle
Idoli. Non serve quasi aggiungere altro. Forti più di 4 maschiotti messi insieme, toniche e concrete. Ben lontane da quelle che cercano la scappatella con l’istruttore, qui c’è in gioco la salute. Loro si allenano per mantenere sano il proprio corpo, lo fanno con riguardo e resistenza. Si vestono con tute o completi comodi, l’unica cosa che esibiscono è la positività. Ho individuato anche stagionelli, meno numerosi ma di tutto rispetto.
7. La milf
A questo punto la classifica inizia a scaldarsi, si fa sentire la competizione per chi conquista più sguardi… e più mazze! Diamo libero sfogo a canottierine in microfibra, leggins super pushup portati a vita bassa, carnagione bella tostata e labbra pompate alla perfezione. Solitamente questa categoria si dedica soprattutto allo spinning e ai vari corsi di step, gag ecc., l’importante è sfoggiare ad un pubblico numeroso l’indiscussa forma fisica che non teme le rivali di ventanni! La massa grassa non è contemplata, qui esistono solo bicipiti ed addominali ben delineati e glutei ormai fiappetti.
6. Amici all’arembaggio
Fanno gioco di squadra, si seguono nei meandri della sala pesi aiutandosi a vicenda, associando all’esercizio fisico una buona dose di sghignazzamenti e commentini verso il gentil sesso. Adocchiano le loro prede -meglio se fanno parte di un gruppo di amiche, sono solidali in tutto e per tutto- e si lanciano in conversazioni inutili che non li porteranno mai al risultato desiderato. Nei migliori dei caso riescono ad ottenere il numero di telefono, di quella carina ma fidanzata.
5. La coppietta
Questa, scusate, ma è una delle tipologie che mi fanno più ansia. Giovani, non troppo innocenti, appiccicosi. Si tengono per mano anche quando lui fa panca piana e lei gli resta accanto ad ammirarlo. Ogni volta che uno dei due finisce l’esercizio vai di limonata sudaticcia. Lunghe pause dove lei distende le gambe su di lui, che la accarezza teneramente… cioè mica tanto teneramente, deve aspettare prima di alzarsi altrimenti… ci siamo capiti.
Mi chiedo puntualmente come si fa a condividere anche certi momenti, va bene tutto ma nella mia lista dei desideri non ho ancora incluso farmi vedere dal mio ragazzo tutta trafelata, con la faccia paonazza, i capelli sparafleshati e le pezzate di sudore persino nel sottochiappa. Poi vabbè, gusti son gusti eh.
4. La bella topina
Grazioso soggetto, con culetto piccolo e perfettamente posizionato, magrolina ma non troppo asciutta, di solito liceale o appena ventenne. Un bon bon in pratica. Quando passa lascia una bella schiera di uomini col torcicollo, le sue forme spontanee e delicate suscitano l’ira iraconda delle ultra quarantenni che devono struggersi per tenere a freno il cedimento dei tessuti e la forza di gravità.
Non fanno particolarmente fatica, magari qualche corso di Zumba o qualche pesetto qua e là ma niente di troppo impegnativo. Abbigliamento normale e spesso casuale, recuperato dalla lezione di educazione fisica del giorno prima. Loro sono belle, naturali, eteree. Ah beata gioventù.
3. Gli sportivoni
Di sesso sia maschile che femminile, utilizzano la palestra solo come accompagnamento alla loro attività sportiva (solitamente si tratta calciatori/ rugbisti/ atleti non professionisti o pallavoliste). Fanno i loro esercizi di potenziamento massa con i compagni di squadra, precisi ma allo stesso tempo un po’ cazzari perché lo sport vero per loro è un’altra cosa.
Le ragazze hanno una forza incredibile che quasi mi spaventa, sollevano con quelle gambette 50 kili come niente e io vorrei nascondermi in un angolo ogni qualvolta mi capita di fare un esercizio di fianco a loro.
2. Le appassionate
Trentenni che nell’esercizio fisico ci credono realmente e che non vogliono permettere che il loro bel corpicino si possa mai deteriorare. Usano l’allenamento come valvola di sfogo e diventa uno stile di vita che le fa sentire appagate di se stesse sia dal punto di vista estetico, che comportamentale. Si sentono bene perché riescono a tenere fede ai propri buoni propositi e si dedicano sia in sala pesi che ai corsi con passione e concentrazione. Sono le preferite degli istruttori, danno davvero grandi soddisfazioni. Qui rientrano anche la componente new entry gay e i maschi etero un po’ fissati con la linea. In genere stringono amicizia e si complimentano vicendevolmente della raggiunta forma fisica. Abbigliamento super tecnico, dai colori sgargianti.
1. Il king
Lui è il re della savana, della panca piana, del vogatore, tutti devono categoricamente guardarlo mentre si aggira tra gli attrezzi. Se hai un problema, lui lo risolve, ti supporta mentre fai gli esercizi, ti consiglia come un padre sulle posizioni migliori per spremere i muscoli fino all’ultima goccia e ti indica i negozi dove puoi trovare gli integratori. Abbigliamento: smanicato, per forza. Canottiere o t-shirt solo con spalle in vista, pantaloncini e scarpe usurate. Le loro sedute di esercizi durano tutto il pomeriggio, la palestra è la loro migliore amica, il loro rifugio, la loro casa. Spingono sempre al massimo e emettono versi imbarazzanti. Sono i veri re della sala pesi, pure i personal trainer devono inchinarsi dinnanzi alla loro grandezza.
Dopo questi mesi mi sono divertita nell’osservare individui ed atteggiamenti, ho fatto nuove scoperte e considerazioni. Ad esempio, meglio evitare il mercoledì pare sia la serata prediletta dei marpioni. Probabilmente scaduti i miei 4 mesi non continuerò questa sana abitudine, ma per un po’ ho avuto anche io la mia occasione per sentirmi parte di questa strana comunità di fit-addicted.
See you soon, Carlinlove.
P.s: AHAHAHAH! Leggo e rileggo e continuo a ridere… ecco una pillola di buonumore per affrontare la giornata con il sorriso. Carlotta… favolosa.