Pillola azzurra, fine della storia, cari Wachowski: dopo un filmone come Matrix la smettete di girare, domani vi sveglierete in camera vostra, e crederete a quello che vorrete. Pillola rossa, restate a Hollywood a girare filmacci peggio de Il paese delle meraviglie di Tim Burton, e vedrete quanto si può sprofondare nella tana del pessimo cinema.
Indovinate un po' che scelta hanno compiuto i Wachowski? Esatto, la seconda. Un peccato per il mondo intero, perché se dopo il primo mitico Matrix si fossero ritirati sarebbero restati per sempre nella Leggenda. Invece no, hanno deciso di continuare. Matrix per carità può piacere o meno, ma è innegabile il fatto che abbia lasciato un segno indelebile nel cinema degli ultimi 16 anni. Qualcuno dirà che non ha inventato niente e forse ha ragione. Il modo in cui ha unito fantascienza e azione con uno spirito fumettistico e il modo in cui ha mixato il cinema fracassone hollywoodiano con quello orientale di arti marziali hanno però fatto scuola. Matrix inoltre non sarà il primo film a parlare di realtà virtuale, c'erano già stati il cult Tron o l'orrido Il tagliaerbe, ma è stato il primo film davvero 2.0, quello della internet generation e degli avatar. Un film citato, omaggiato e plagiato da molti, da Avatar appunto a Inception, da Shrek agli evitabilissimi sequel Matrix Reloaded e Matrix Revolutions, che hanno per altro lanciato la moda di sdoppiare i sequel in più parti per aumentare gli incassi, una mossa di marketing geniale. Fino ad arrivare al bullet time scopiazzato in maniera ridicola da Clint Eastwood in American Sniper e a decine di action movie, film fantascientifici e supereroistici che a Neo, Matrix e ai Wachowski devono moltissimo. E se non la pensate così, siete solo dei maledetti terrani! Tutto questo per dire come Matrix ha cambiato il cinema degli ultimi anni e secondo me, Inception a parte, l'ha cambiato in peggio. Così come ha cambiato in peggio la carriera dei Wachowski, che da allora non hanno più tirato fuori nulla niente di decente, a parte la sceneggiatura di V per vendetta che, per fortuna, si sono guardati dal dirigere.
Dopo aver toccato il fondo con Cloud Atlas, un confuso e agghiacciante pasticciaccio new-age, tanto pretenzioso quanto per niente riuscito, Larry e Andy... pardon Lana e Andy Wachowski non potevano far altro che risalire la china. Anche se a vedere Jupiter - Il destino dell'universo a una prima occhiata non si direbbe. Jupiter è infatti un'altra porcheria fantascientifica che non riesce a non essere ridicola. Non ce la fa. Eppure bisogna fare uno sforzo e guardare oltre. Oltre al trucco da capretto di Channing Tatum. Oltre al fatto che il suo personaggio sia un licatante (???) un po' uomo, un po' lupo e un po' angelo (ma perché?).
"Sono un licatante: mezzo licantropo e mezzo atlante."
"Sicuro di non essere mezzo scemo?"
Bisogna guardare oltre alle urla di Eddie Redmayne che per questo ruolo ha rischiato che gli ritirassero (giustamente) l'Oscar. Oltre a degli abiti e a delle pettinature talmente kitsch che fanno apparire sobri quelli della saga di Hunger Games. Oltre pure a una trama che sembra la parodia di una pellicola fantasy, come il film nel film interpretato da Chloe Grace Moretz all'interno di Sils Maria. Ecco, se si va oltre a tutto questo, e ci va uno sforzo di immaginazione molto forte, si può anche trovare del quasi buono, all'interno di Jupiter - Il destino dell'universo. O almeno sarà che, arrivando dalla visione del terrificante Mortdecai e con ancora in mente il ricordo dell'insopportabile Cloud Atlas, avevo BISOGNO di trovare del buono e quindi mi sa che me lo sono inventato.
Il film non sarebbe nemmeno troppo male, se fosse ambientato solo sulla Terra, non ci fossero effetti speciali, gente truccata e vestita in maniera assurda e tutta la storiella sci-fi sce-ma. I Wachowski come al solito cercano di complicare tutto perché se no non sono contenti, ma la vicenda che Jupiter racconta di base è in realtà molto semplice, ricorda quella di Matrix solo con una Figa spaziale e pure regale al posto dell'Eletto, e non è così malvagia. Di fondo è la vicenda di una ragazza russa immigrata negli Stati Uniti che lavora come donna delle pulizie e ha una vita all'apparenza monotona. Questo fino a che ATTENZIONE SPOILER scopre di essere la reincarnazione umana di una regina aliena... Proprio così. La morale della fiabetta fantasy dei Wachowski è che essere la reincarnazione di una regina aliena può sembrare una stronzata, e infatti lo è. Meglio avere una vita normale. In pratica, Jupiter propone un messaggio differente dalla maggior parte delle pellicole in circolazione. È inutile inseguire l'American Dream, o in questo caso addirittura l'Alien Dream. Un'esistenza ordinaria può essere più appagante di una fantastica.
"Chissà cosa ne pensa Stephen Hawking delle teorie sull'universo dei Wachowski?"
Un altro punto a favore della pellicola sarebbe la tematica di come i potenti sfruttino i più deboli a loro beneficio, con in più un messaggio vagamente ecologista che fa quasi venire voglia di diventare vegetariani. Non esistesse il McDonald's quasi quasi ci farei un pensierino... Insomma, Jupiter sarà anche un filmaccio ma non è più ridicolo, ad esempio, delle pellicole dedicate a Thor. Inoltre, scusate umili terrani, ma io una pellicola con sua maestà Mila Kunis protagonista assoluta non me la sento proprio di odiarla. Se solo ci fossero 1 ora e 50 minuti in meno di cazzate. Peccato siano inevitabili perchè, tanto per citare la pellicola stessa:
“Qual è il problema dell'astrologia?"
"Che sono tutte cazzate.”
E qual è il problema delle pellicole dei Wachowski? Che, primo Matrix a parte, sono tutte cazzate.
Su una cosa però hanno ragione. Grazie a Mila Kunis, dimostrano con questo film che i Bluvertigo avevano visto giusto: è praticamente ovvio che esistano altre forme di figa.(voto 5+/10)