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Jurassic World – Tra record e qualità: un film che appassiona ed esalta le platee di tutto il mondo

Creato il 16 giugno 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
  • Anno: 2015
  • Durata: 124 min.
  • Distribuzione: Universal Pictures International
  • Genere: Azione, Avventura, Fantascienza
  • Nazionalita: USA, Cina
  • Regia: Colin Trevorrow
  • Data di uscita: 11-June-2015

Jurassic World ha esordito giovedì 11 maggio nei cinema italiani e, in questo primo weekend ha sbancato i box office guadagnando più di 520 milioni di dollari worldwide diventando il maggior esordio internazionale di sempre! Sul suolo americano ha abbattuto un altro record diventando il miglior weekend d’esordio della storia del cinema negli Stati Uniti: da venerdì a domenica il film ha  incassato la bellezza di 209 milioni di dollari scavalcato il precedente record di Avengers: Age of Ultron. Nel resto del mondo ha incassato più di 315 milioni. Insomma, Jurassic World piace un sacco, riscuote successo e incassa oltre ogni aspettativa!

Io che sono un fan della serie e che ho trovato qualcosa di bello anche in JP3, non potevo non andare a vedere il film la prima sera disponibile! Anche se ammetto che avevo diverse remore e temevo di rimanere deluso come è successo (in parte) con i due sequel della saga, ma non è successo.

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Jurassic World è ambientato nel presente, a Isla Nublar, 22 anni dopo gli eventi del primo film. Si tratta di un prodotto di godibilissimo intrattenimento che forse non è molto originale in quanto a trama e sviluppo dei personaggi, ma siamo sicuri che avremmo voluto qualcosa di diverso dal solito lucertolone che semina morte e disperazione? La macchina distruttrice in questo caso si chiama Indominus Rex ed è un ibrido di più dinosauri creato in laboratorio dal dottor Wu.

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Sono rimasto colpito da come il film metta a nudo l’anima consumista e capitalistica della nostra società.  Stando a quando detto nel film, Jurassic World avrebbe aperto 10 anni addietro e ha mostrato al mondo per la prima volta dei veri dinosauri come VelociraptorT-Rex, TriceratopiStegosauri ecc… e i visitatori stanno già scemando! Come può il mondo essere così impassibile e indifferente nei confronti di qualcosa di così stupefacente dopo solo dieci anni? Beh, in fondo siamo la società del consumo, siamo quelli che  “sì ho l’iphone 6, ma vado a comprare l’ultimo modello perché il mio è già così superato”. Ci stufiamo subito delle novità, ingurgitiamo tutto quello su cui possiamo mettere mano alla velocità della luce: automobile, Velociraptor, cellulare, T-Rex, computer. Poco importa di cosa si tratti, qualsiasi cosa che possediamo dopo poco “è out” e va sostituita. Per questo motivo la InGen ha dovuto inventarsi un dinosauro e, come dice la dottoressa Claire Dearing in riferimento al cosiddetto effetto WOW.

Il parco ha bisogno di una nuova attrazione ogni due anni per aumentare le visite. L’azienda pensa che la modificazione genetica, adesso,  sia l’unico modo per raggiungere l’effetto WOW. Ogni nuova attrazione, per funzionare, deve essere più grande, più rumorosa e avere più denti delle precedenti.

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Un altro aspetto, sempre collegato a quanto detto prima, che mi ha veramente stupito è come in questo film manchi completamente l’elemento di stupore fanciullesco che era, invece, il cardine su cui si imperniava tutto il primo film. In Jurassic World i dinosauri non stupiscono più nessuno e il regista e gli sceneggiatori sono riusciti a rendere, non solo attraverso i dialoghi e le battute, ma attraverso le immagini e l’uso della musica la mancanza di “epicità” del parco: nel 2015 entrare al Jurassic Word è la stessa cosa che fare una gita in un qualsiasi Disney World… Ho letto che per molti questa è una pecca e la imputano ad una incapacità del regista di mettersi sulla stessa linea di Spielberg e del primo film: io invece ritengo si tratti di una scelta calcolata e voluta e la applaudo.

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Nel film sono presenti un sacco di commuoventi rimandi e omaggi al primo film e, come già visto molto brevemente, non mancano nemmeno discorsi critici verso la nostra società. Questa pellicola, quindi, presenta aspetti che possono andar bene per qualsiasi tipo di spettatore: dal bambino che si avvicina al mondo di JP per la prima volta, al ragazzo che ha tra i 2o e i 30 anni e che è cresciuto a pane e dinosauri, ma va bene anche per le persone più adulte che amano i dinosauri, ma che cercano anche qualche contenuto oltre ai soli lucertoloni.

Credo di sapere come SpielbergTrevorrow (rispettivamente produttore e regista) siano riusciti nella difficile impresa di realizzare un film “totale”, per tutti: hanno studiato per almeno un paio di anni il potenziale pubblico e alla fine hanno costruito un film a misura di fan. Ma in che modo la Universal ha potuto fare ciò? Grazie agli smartphone. Non ci credete? Guardate il video sottostante.

 

Jurassic Park – Builder è stato realizzato dalla casa videoludica Ludia nel 2012 per i dispositivi Apple e Android. Si tratta di un gioco di simulazione e gestione in cui il giocatore costruisce, passo dopo passo, il proprio Jurassic Park.

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Attraverso l’utilizzo dei social ed in particolare della pagina Facebook ufficiale è stato possibile sondare i desideri del pubblico. Nel videogioco sono stati introdotti animali preistorici acquatici su richiesta dei giocatori. Di pari passo, nel film abbiamo uno straordinario Mosasauro: un pescione giurassico lungo più di 15 metri! Per me è lui il vero protagonista del film: il colpo di scena finale, per me, è stato un vero e proprio colpo di genio!

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Altri grandi protagonisti del film sono stati i Velociraptor: anche in questo caso, secondo me, la scelta è stata fatta in seguito alla popolarità che questi dinosauri hanno tra i giocatori e sulla pagina Facebook del gioco e dei film.

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Se nel film, da una parte abbiamo un Mosasauro gagliardo ed eroe del popolo, dall’altra abbiamo un T-Rex che sembra uno di quegli attori famosi, ma ormai anziani che ingaggi giusto perché dica quelle due battute che tutti i suoi fan si aspettano, ma subito dopo viene riportato nella casa di riposo che alle 18 servono il purè. “Mmmh! Che buono!”

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Ed effettivamente il Tirannosaurus Rex (ma quanto suonano bene queste due parole!) che appare nel film non è proprio di primo pelo in quanto, stando a quanto detto dal regista, si tratta della stessa femmina apparsa nel primo Jurassic Park. Questo esemplare sarebbe vissuto per 22 anni su Isla Nublar, prima di essere ricatturato e rimesso in libertà nel suo nuovo recinto. A conferma di tale teoria si notino, sul muso e sul collo del dinosauro, le cicatrici provocate dai Velociraptor con cui si scontrò alla fine del primo film.

In questo ultimo capitolo la nostra lucertolona preferita, anche se non più protagonista, quanto meno si fa valere (a differenza dell’esemplare di JP3). L’ultima immagine che abbiamo di Isla Nublar, la immortala mentre avanza piano piano fino ad una altura da cui domina tutto il parco e trionfalmente ruggisce rivendicando chi sia la vera dominatrice dell’isola: tutto ciò è dannatamente commuovente per noi romanticoni.

Ma forse ha ragione Claire: le nuove generazioni vogliono qualcosa di nuovo come, ad esempio, dei velociraptor ammaestrati o degli ibridi genetici.. Solamente noi vecchi fossili del secolo scorso possiamo essere ancora affezionati alla nostra cara e vecchia T-Rex. Beh sapete cosa vi dico? Chiamatemi pure Giurassico, ma è dal 1993 che questa brutta monnellaccia mi tiene compagnia e io vorrei vederla sempre in giro a creare scompiglio!

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Andrea Bianciardi



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