Just a Dream

Creato il 04 ottobre 2013 da Povna @povna

“Stai giocando un gioco terribilmente pericoloso”. Ma è inutile che tu me lo ripeta, poi, perché lo so benissimo. Così come mi ripasso a memoria, a ogni alba e ogni tramonto, le regole che ho deciso di applicare.
In mezzo, c’è tutto il resto: la musica che si fa colonna sonora, un’altra volta; l’armata feroce dei ricordi; le date di quell’altro anno (che stanno lì, e fanno precedente). E un sacco di altre cose.
“E’ necessario prendersi la responsabilità nel mondo” – ricorda l’Amica Vicina, dopo, per una birretta. E tu lo sai, in realtà, che non può che aver ragione.
Ma intanto, nel mezzo, c’è anche una rete di sicurezza di cui ti diverti a sfilare qualche filo, così, per riprenderne l’effetto.
“Ma davvero te ne vuoi andare, l’anno prossimo?”
“Sì, no, boh, forse” – [e poi, se me lo chiedi così] – “Ma ho bisogno di un atto di coraggio, di un azzardo, di una botta”. (E poi interviene sapiente, la censura).
In mezzo, pedali, nel sole di ottobre che sembra ancora un po’ settembre (che non è ancora cambiata, poi, davvero, l’aria). In mezzo, si dorme (e poi, nemmeno quello). In mezzo si pensa, si racconta, si riflette (ma alla fine è meglio, non pensare).
In mezzo, sei sempre lì, in prima fila, al primo banco (“Ma non è colpa mia: è così, che mi disegnano”).
In mezzo, aspetti un compleanno, e fai finta di niente, mentre si accumulano i giorni.
E, in fondo, in fondo (e quella corsa al treno, che così ben conosci), non sai cosa pensare.