Just a perfect day (IV)

Da Bartel
L'entrata del cortile interno del Tempio attraversa un muro spesso  33 cubiti, un tunnel buio che improvvisamente cessa aprendosi davanti alla terza colonna del Tempio. E'più alta e larga delle due presenti all'ingresso, rivestita da una lamina d'oro su cui lo stesso Hiram ha inciso una copia di antiche immagini che parlano della creazione del mondo da parte dell'Altissimo e della lotta che ogni figlio della Luce deve combattere ogni giorno contro le tenebre per purificare il proprio spirito e viaggiare nell'immortalità. Tutte le incisioni sono nitidamente leggibili quando il sole è allo zenit, altrimenti si viene abbagliati dal riflesso aureo, come in quel momento accade a Hiram e al Generale che si coprono gli occhi e intravedono soltanto l'ombra scura della colonna d'oro con alle spalle il sole che continua a salire da Oriente. "Maestro Hiram...sino alla fine dei tempi questa colonna racconterà della tua maestria....è meravigliosa!".
Il generale ha viaggiato attraverso tutte le terre tra i mari e ha visto le colonne di fuoco che ardono nei deserti dell'Est, le montagne immense che nascono dal mare a Nord della antica isola di devastata che un tempo si chiamava Atlantide ed era abitata dai costruttori di torri, le montagne di pietre squadrate progettate dagli Dei dalla testa d'animale a Ovest, il deserto senza fine a Sud dove ha accompagnato la Regina di cui si era invaghito il suo Re, ma la colonna d'oro di Hiram parla direttamente al suo cuore. La colonna d'oro sussurra parole il cui suono il vecchio soldato non rivelerà mai a nessuno, se non alla parte più profonda di se: parole di paura, poi d'amore e tenerezza e perdono, parole che chi ha usato il ferro per tagliare il filo della vita di altri uomini sorridendo ha dimenticato. La colonna parla a tutti gli uomini dicono, con una voce leggera, un ronzio sommesso come di api lontane perse in una vigna. Quell'uomo che gli cammina accanto, Hiram, il Maestro saggio, l'uomo i cui occhi sorridono è veramente un preferito dell'Altissimo se ha potuto creare con le sue mani un'oprera che parla al cuore degli uomini!
"No generale, no...tutti ricorderanno che questo è il Tempio che il Saggio Salomone ha voluto e spero che l'Altissimo sia indulgente con i miei errori..."
I due uomini sorridono attraversando il cortile interno verso l'entrata del salone interno, la Sala dell'Alleanza dove un vecchio sacerdote prossimo alla morte mastica odio, perchè non tutti i cuori degli uomini accettano la luce che riverbera dalla colonna d'oro, la colonna che nessuno, neanche il Re Salomone, può, più toccare.

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