Gianluigi Buffon ha rilasciato una lunga intervista a 'L'Equipe' all'indomani del quarto di finale di Champions League che vedrà la Juventus affrontare il Monaco. Il capitano bianconero, oltre a parlare delle possibilità di arrivare in fondo nella massima competizione calcistica europea per club, ha indicato Sirigu come suo erede in Nazionale, spiegando di voler continuare a giocare fino a quando si sentirà un numero uno.
NUMERO UNO - "Non ho intenzione di fare il secondo, il mio obiettivo è quello di arrivare a 40 anni da numero uno, poi me ne farò una ragione e smetterò - ha spiegato Buffon, protagonista odierno delle Notizie Juventus - Nazionale? Finché mantengo questa forma, non c'è alcuna ragione di mollare".
CHAMPIONS LEAGUE - "Non mi stupirei se riuscissi a vincere la Champions League con questa squadra. Io sono un incorregibile ottimista, credo sia incredibile ma non impossibile. Ci sono due o tre squadra superiori alla Juventus ma nel calcio non si sa mai".
ERRORI - "Quando fai questo mestiere, devi sempre fare attenzione a non crederti un portiere infallibile. Prendete la partita con il Bayern Monaco di due stagioni fa: tre giorni prima feci una grande prestazione contro l'Inter e fui subito punito. Devi essere felice di te stesso solamente quando avrai finito la tua carriera: solo allora potrai fare un bilancio e dirti di essere stato bravo".
SIRIGU - "Sirigu mio erede? E' un grande portiere, non penso ce l'abbia con me perché non gli lascio ancora il posto in Nazionale. Con i dieci anni di differenza che ci portiamo, è difficile sentirci in concorrenza. Il giorno in cui toccherà a lui sarò contento di fare lo stesso".
RIMPIANTI - Infine, Buffon rivela un retroscena di calciomercato su una sua possibile esperienza all'estero: "Mi sarebbe piaciuto giocare in Premier League, vivere l’emozione di quegli stadi pieni, la loro cultura fatta di fair-play e grande sportività".