La Juve ha cercato di fare la partita ma alla prima grande occasione sono stati Mellberg e cmpagni a passare. Nonostante i favori dei pronostici fossero tutti dalla parte dei bianconeri, a passare per primi sono stati i danesi con il talento locale Jorgensen, giocatore cresciuto nel settore giovanile del Copenaghen che ha approfittato di una mischia sotto porta juventina e al 14′ del primo tempo ha colto di sorpresa Chiellini anticipandolo e mettendo alle spalle di Buffon su sponda di Sigurdsson.
Conte all’intervallo si è fatto sentire e nella ripresa la pressione juventina è cresciuta tantissimo. Al ritorno in campo la Juventus ha provato nuovamente a spingere sull’acceleratore e al 7′ la grande occasione è arrivata sui piedi di Tevez ma l’argentino a tu per tu con Wiland si è fatto ipnotizzare. L’estremo difensore del Copenaghen non ha però potuto nulla due minuti più tardi quando Quagliarella, su cross dalla sinistra di Peluso e velo dello stesso Tevez, ha messo sotto la traversa.
Quagliarella si è mangiato le mani al 19′ quando ha colto la traversa di testa su cross di Lichtsteiner. La Juve ha spinto ancora moltissimo fino alla fine e al 31′ Quagliarella e al 32′ Tevez, poi, hanno trovato ancora una volta davanti alla loro strada un super-Wiland che ha nuovamente detto di no. E’ stato un assedio continuo ma che alla fine non ha premiato gli uomini di Conte.
“A casa mia mi insegnano che se la palla non la butti dentro, la partita non la vinci – ha detto Antonio Conte ai microfoni di Sky Sport -. C’è poco da dire, penso che nella mia gestione non abbiamo mai avuto così tante palle gol, 11 parate di un portiere che sembrava in crisi. Visto il risultato che si era sviluppato in Turchia, vincere oggi era ottimo. Però il calcio è questo e ci insegna che bisogna gonfiare la rete per vincere”.