Il tecnico bianconero, nonostante la vittoria pero’ si toglie qualche sassolino dalla scarpa, soprattutto con i presenti ”GUFI”, che tifoano contro i bianconeri anche in Europa.
“In Europa incontri squadre ben formate. Chiamarsi Juventus non significa poter vincere sempre. Ragionando così possiamo fare strada. La Juventus era dal 2003 che non raggiungeva un obiettivo così. Dopo tutto quello che è successo sono davvero orgoglioso”.
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“Gli ho chiesto come stava e mi ha detto che non ha accusato problemi. Ha aumentato il minutaggio e sono contento“.
SUL DOPPIO OBIETTIVO:
“Dobbiamo rimanere con i piedi per terra, se fosse stato per me avrei vinto anche la Champions, ma siamo qui e il tifoso deve starci vicino perché ci stiamo giocando qualcosa di bello. Mai scordarsi del passato. Solo così puoi vivere meglio il presente e il futuro. Ci auguriamo che tutta l’Italia sia contenta. Ci dà soddisfazione essere l’unica squadra italiana in Europa“.
Poi conclude con un velo di polemica:
“Del ranking non gliene frega niente a nessuno, parliamoci chiaro: tutti sperano che laJuventus esca fuori dall’Europa. Abbiamo l’onore e l’onere di essere rimasta l’unica squadra italiana nelle competizioni europee, siamo contenti di aver riportato la Juve in una semifinale dopo undici anni. In Italia o si è juventini o si è anti-juventini, è una questione di campanilismo, non facciamo false ipocrisie. Di questi ‘gufi’ ci dobbiamo nutrire per andare avanti e fare ancora meglio. Il sorteggio? Il Benfica è la squadra più forte di quelle rimaste”.