«Toccatemi tutto, ma non i miei giocatori. Quando leggo critiche che non stanno né in cielo né in terra vado su tutte le furie. Toccate me, ma non i giocatori, perché loro sono miei fratelli di sangue. Era ingiusto quello che avevo letto e sentito nei confronto di Giaccherini, un ragazzo che ha ottime qualità, morali e tecniche. Però ha un cognome normale, ha fatto la gavetta e allora si pensa che non abbia le caratteristiche per fare bene qui da noi...».
La Coppa Italia:
«Ho cercato di dare spazio a tutti quelli che ne avevano avuto meno e sono soddisfatto delle risposte. Mi è piaciuto molto Marrone, che ho avuto a Siena lo scorso anno e che ha dimostrato di essere pronto per il presente e per il futuro. Anche chi era reduce da infortuni ha fatto vedere di essere recuperato. Krasic e d Elia? Milos sta cercando di mettere in discussione le mie scelte e la sua prestazione non mi è dispiaciuta perché ci ha messo voglia e impegno, così come Elia. E’ questa la strada giusta: quella del lavoro, che permette di integrarsi nel gioco della squadra. Una risposta importante è poi arrivata dalla tenuta atletica e questo fa capire quanto io e il mio staff ci adoperiamo su tutto il gruppo. Se non fosse così, 120 minuti a quel livello non saremmo riusciti a giocarli. Quindi ringrazio il mio staff e i miei giocatori che si sono sempre allenati da professionisti»...«Non ho avuto molto tempo per studiare la formazione anti-Roma - risponde il tecnico - Ho in mente due, tre alternative, poi vedremo il risultato. Se andrà bene vorrà dire che ho fatto la scelta giusta...»....«Prendiamo ad esempio la partita di Firenze. Anche in dieci uomini la Roma ha condotto le danze. Chi guarda solo al risultato finale vede un 3-0 e pensa che sia tutto da buttare, ma chi guarda tutta la gara con gli occhi dell’allenatore vede un concetto di gioco. Sono convinto che se non ci fosse stata l’espulsione di Juan sarebbe andata in maniera diversa».
Campionato difficile per tutti:
«Il Palermo veniva da sei vittorie consecutive in casa, eppure il Cesena ha vinto. A casa nostra invece ha avuto difficoltà, ma non per un atteggiamento rinuciatario come ha detto qualcuno, ma perché siamo stati bravi noi a chiuderli nella loro metà campo. A volte ci sono gare che sembrano facili, ma in realtà non è così».
La Roma:
«...è aggressiva e cercherà di fare la partita. Si affronteranno due squadre che, insieme al Milan, hanno il maggior possesso palla del campionato. Punti in comune tra me e Luis Enrique? La voglia di giocare a calcio. Credo che stia facendo un ottimo lavoro, a prescindere dai risultati, che sono comunque importanti. Averne di allenatori così...».
Fonte: Juventus.com