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Juventus FC, il Bilancio 2014 e la sfida dell’internazionalizzazione

Creato il 06 ottobre 2014 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

Il bilancio 2013/14 di Juventus Footbal Club S.p.A. mostra un risultato netto negativo per Euro 6,7 milioni (- € 15,9 milioni nel 2012/13), un patrimonio netto positivo per € 42,6 milioni (€ 48,6 milioni nel 2012/13) e un indebitamento finanziario netto in aumento, pari a € 206 milioni (€ 160,3 milioni nel 2012/13).

In estrema sintesi, il bilancio conferma il trend positivo di netto miglioramento dell’andamento economico, soprattutto se si fa il confronto con la perdita di € 95,4 milioni del 2010/11. Il trend risulta positivo, soprattutto grazie all’aumento dei proventi da gestione calciatori e degli altri ricavi. L’aumento dei ricavi commerciali, è stato determinato dall’elargizione di un bonus retroattivo di € 6 milioni da parte dello Sponsor principale.

Come evidenziato dagli stessi Amministratori la perdita evidenziata in bilancio dipende essenzialmente dall’IRAP, poiché il risultato prima delle imposte è positivo per € 146.465.

Per quanto riguarda il 2014/15, gli Amministratori prevedono un risultato ancora in perdita. I fattori determinanti saranno gli incrementi dei costi relativi alla gestione sportiva e l’impatto dei risultati sportivi che saranno conseguiti.

Il problema dei ricavi commerciali e dell’internazionalizzazione.

Nella descrizione della propria “Mission”, la Juventus evidenzia che tra le finalità della sua attività vi è quella  di creare valore per i suoi Azionisti attraverso la valorizzazione del proprio marchio, il mantenimento di un’organizzazione sportiva di livello tecnico eccellente, lo studio e la realizzazione di progetti di diversificazione di attività. Come tutte le squadre di calcio, le principali fonti di ricavo derivano: dalle attività di sfruttamento economico dell’evento sportivo, ossia i ricavi da Match Day; dalle attività di sfruttamento economico del brand Juventus e dell’immagine della Prima Squadra, le sponsorizzazioni e l’attività di cessione di spazi pubblicitari, ossia i ricavi commerciali; dalle attività di sfruttamento economico delle attività di licenza dei diritti televisivi e media.

Il Presidente nell’ultima lettera agli Azionisti ha evidenziato il problema del confronto economico/sportivo con i Top club Europei. Per poter puntare all’espansione internazionale, secondo il Presidente della Juventus è fondamentale l’internazionalizzazione del brand.

E perché si possa realizzare tale obiettivo, bisogna essere competitivi, in modo costante e non episodico, nelle coppe europee, sia in Champions League che in Europa League. Secondo il Presidente della Juventus esistono alcuni fattori, non tutti controllabili dal club, che sono fondamentali per acquisire una reale dimensione sportiva e commerciale internazionale. I limiti del sistema stanno già circoscrivendo alcune importanti opportunità di sviluppo.

In effetti, dal confronto con alcuni club Europei l’incidenza dei ricavi commerciali sul fatturato netto della Juventus appare in ritardo. Non tragga in inganno la relativa vicinanza percentuale all’Arsenal, perché l’Arsenal punta molto sui ricavi da stadio. Il Borussia Dortmund, come altre squadre tedesche dimostra che per ovviare ai ricavi da diritti TV, che sono molto più bassi di quelli italiani, si è puntato molto sui ricavi commerciali.

La sfida è rappresentata dall’equidistribuzione delle fonti di ricavo, per ridurre l’esposizione alle fluttuazioni cicliche. Nel caso della Juventus appare evidente la necessità di aumentare i ricavi commerciali. Nell’ultimo bilancio emerge un’incidenza sui ricavi operativi dei diritti TV del 54%, a fronte dell’incidenza dei ricavi da gare del 14% e dei ricavi commerciali del 21% e degli altri ricavi per il 9,7%.

Dal 2015/16 con i nuovi contratti di sponsorizzazione ‘adidas’ e ‘JEEP’, l’incidenza dei ricavi commerciali aumenterà, ma sarà fondamentale mantenere il livello dei ricavi TV e da gare per superare la soglia dei 300 milioni. 

Puntare sul “Player Trading” come fonte di ricavo principale, come fa per esempio l’Udinese, significherebbe rinunciare ad essere una grande squadra, anche se bisogna sottolineare che tale aspetto è stato migliorato nel 2013/14, privandosi di calciatori giovani come Immobile e Zaza.

Conclusioni.

La sfida per i prossimi anni sarà quella di aumentare i ricavi commerciali, che rappresentano il punto debole dei bilanci della Juventus. Se si escludesse il bonus retroattivo riconosciuto da JEEP, risulterebbe che i ricavi operativi lordi sarebbero aumentati complessivamente del 9,2% e i ricavi commerciali sarebbero aumentati solo del 3,2%.

La Campagna Abbonamenti per la stagione 2014/2015 si è chiusa con la sottoscrizione di tutte le 28.000 tessere a disposizione per gli abbonamenti, per un ricavo netto di € 20,8 milioni, inclusi i Premium Seats e i servizi aggiuntivi, contro i € 20 milioni della stagione precedente.

Gli Amministratori prevedono per il 2014/15 un risultato ancora in perdita. Secondo gli Amministratori, il risultato economico per l’esercizio 2014/15 sarà influenzato dall’incremento dei costi relativi alla gestione sportiva e dall’impatto che i risultati sportivi, che saranno effettivamente conseguiti, avranno sui ricavi attesi. L’obiettivo della Società è quello di consolidare il trend di miglioramento dei risultati economici come negli ultimi esercizi.

L’attuale gestione economica della Juventus sembrerebbe essere influenzata dal risultato sportivo. Pertanto risulta fondamentale piazzarsi in campionato nelle prime due posizioni che danno diritto di accedere direttamente alla fase a gironi della Champions League, evitando l’alea del turno eliminatorio, che può riservare spiacevoli sorprese, come accaduto al Napoli eliminato dall’Athletic Club. Invero, l’eliminazione del Napoli dalla Champions League, potrebbe far aumentare notevolmente i proventi da competizioni europee previsti per il 2014/15.

L’analisi completa del Bilancio è disponibile sul Blog “Appunti di Luca Marotta

Questo documento approvato dal Consiglio di amministrazione e che sarà presentato all’Assemblea degli azionisti:

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