Juventus: Per il Trap la svolta è giusta...

Creato il 01 giugno 2010 da Juveincampo

© Foto Liverani «Gigi ha fatto bene, il palmarès non c'entra. E Marotta sarà un supporto importante. La società dovrà fare le sue scelte senza ascoltare i tifosi, altrimenti a ottobre si ricomincia daccapo. Capello all'Inter? La sua volontà è sicuramente quella, ma dipende dal suo contratto con l'Inghilterra»

«Ha fatto una svolta radicale, fondamentale. Ho seguito la sua situazione e io so che cambieranno altre situazioni all'interno della società e della squadra» dice il ct dell'Irlanda a "La politica nel pallone", rubrica di Gr Parlamento. La Juve riparte da Luigi Del Neri: «Il palmares non c'entra, io lo stimo e ha fatto bene. Anche Marotta i giocatori li conosce e sarà un supporto importante». Poi, sul nuovo presidente: «Andrea Agnelli è un giovane molto saggio, parte con dei progetti».

Il GAP dall'Inter è ancora troppo:«...qualche cessione, serviranno anche uno o due acquisti ma la squadra c'è. È chiaro che bisogna uscire un po' dagli equivoci, i ruoli sono ruoli. Ci sono titolari e riserve: guai a pensare che uno deve esserci per forza» osserva il Trap riferendosi ai giocatori. «La Juve deve fare le sue scelte senza sentire i tifosi e l'ambiente, altrimenti a ottobre si ricomincia da capo. La Juve invece ha un organico di un certo rispetto, la dirigenza ha capito questo e ora si può costruire»....«L'Inter è ancora molto forte e per raggiungerla sia Milan che Juve dovranno ricreare i giusti equilibri».
Capello ct dell'Inter:«La panchina dell'Inter? In questo momento Capello è il candidato n.1. D'altronde già prima che se ne andasse Mourinho immaginavo il nome del possibile sostituto».... «Dipenderà dal contratto, ma Moratti anche in passato ha avuto la possibilità di prenderlo»... «Conoscendo Fabio, sicuramente lui è orientatissimo, ma la sua è una situazione delicatissima ed è incalzato da tutti. Davanti ha un Mondiale e un mezzo passo falso potrebbe creargli qualche difficoltà»....«Sulla sua volontà non ci sono dubbi, ma tutto dipende dalla questione contrattuale»... «Il rischio per noi allenatori è inevitabile, ma sono sfide o nuovi stimoli che dobbiamo sempre accettare. Personalmente ho sempre lasciato le società perché sapevo che oltre lì non potevo andare, preferivo assumermi il rischio».