:"Kabul...un inferno per tornare a vivere".

Da Costantino Posa

Tratto dal mio prossimo:"Kabul...un inferno per continuare a vivere".
Lei si fermò, le sue mani non erano in evidenza, gelosamente o opportunamente tenute nascoste. Mi fissò intensamente, feci altrettanto. Quegli occhi neri fermi sui miei, mi parve che tutti i colori intorno entrassero l’uno nell’altro e cangiassero sotto il peso del suo sguardo. Aprii gli occhi, ero sotto la doccia quasi bollente. Il vapore occupava la mente. Quella morte, come le altre, mi pugnalava dentro. Ancora un giorno, soltanto un giorno e sarebbe tornato a casa. Mi venne spontaneo: - “Kabul, vaffanculo".