Kaichou Wa Maid-Sama!
Hiro Fujiwara
Autrice giapponese della prefettura di Hyogo (Kansai), vede i suoi primi lavori pubblicati sotto lo pseudonimo di Hiro Izumi.
Pubblicare manga è sempre stato il suo sogno fin da bambina anche se il progetto fu accantonato per essere ripreso dopo il diploma. Si dice che durante gli studi universitari sia stata assistente di un mangaka e che l’esperienza l’abbia stimolata ed aiutata.
Ha vinto il premio come miglior esordiente della 144° edizione del LaLa Mangaka Scout Course con il suo lavoro Kaeri Michi, Yuki no Netsu (帰り道, 雪 の 熱).
Il suo secondo lavoro (Akai Yume – 紅い夢, The Crimson Colored Dream) fu pubblicato sei mesi dopo aver vinto al LaLa Mangaka Scout Course con lo pseudonimo corrente “Hiro Fujiwara”. Akai Yume vinse il 36° LaLa Manga Grand Prix’s Fresh Debut Award e fu pubblicato nel numero di novembre 2004 della rivista LaLa DX e nello stesso mese per LaLa Special aveva serializzato un altro lavoro, Hanjuku Wolf (半熟ウルフ). Nel marzo del 2005 su LaLa DX appare Kimi no Hidamari (君の陽だまり, Your Sunny Spot) e qualche mese più tardi su LaLa pubblica la one-shot Shōnen Scramble (少年スクランブル, The Young Boy’s Scramble) mentre a novembre la one-shot Tomei na Sekai (透明な世界, The Transparent World) che verrà poi inserita in uno dei volumi di Kaichou Wa Maid-Sama!.
Nel 2006 prende vita la one-shot Kaichou Wa Maid-Sama! che grazie al successo ottenuto venne serializzata da LaLa ed attualmente è ancora in corso.
Lo stile della Fujiwara richiama a tratti quello di un’altra mangaka edita in Italia, Bisco Hatori, famosa per il manga Host Club.
Ha un tratto pulito e piuttosto semplice che, con l’avanzare del materiale pubblicato si rivela via via più dettagliato, aggraziato ed in linea con il tratto dell’anime.
Il manga e l’anime
Manga
Titolo originale: Kaichō wa Maid-sama!
Autore: Hiro Fujiwara
Editore Giapponese: Hakusensha (collana LaLa)
Tankobon: 14 (in corso)
Editore italiano: Panini Comics (Planet Manga)
Tankobon usciti: 7 (in corso)
Sito dell’autrice: http://zero.mods.jp/
Genere: Shoujo, Vita scolastica, Commedia
Voto: 7 1/2
Anime
Titolo originale: Kaichou wa Maid-Sama!
Autore: Hiro FujiwaraSceneggiatura: M. Ikeda, M. Amiya, M. Yokotani, R. Yoshida.
Regia: Hiroaki Sakurai
Musiche: Wataru Maeguchi
Studio: J.C. Staff
Rete: TBS
1° TV in Giappone: 1 aprile – 23 Settembre 2010
Episodi: 27 (completa)
Attualmente inedito in Italia.
Trama
Misaki Ayuzawa è una liceale che odia tutti gli uomini (eccetto i tipi gentili) da quando suo padre è scappato lasciando lei, la madre e la sorella minore a sobbarcarsi tutti i suoi debiti.
Per questa ragione Misaki è iscritta al liceo Seika (liceo dalla retta economica in quanto ex istituto maschile) ed è diventata la presidentessa del consiglio studentesco per rendere la scuola un posto in cui anche le ragazze possano stare tranquille.
Oltre a studiare però, Misaki lavora part-time per aiutare la madre e il posto con il miglior rapporto orario/stipendio che ha trovato è un Maid Café* nella cittadina vicina; lei che odia così tanto il genere maschile deve servirli e riverirli con il sorriso sulle labbra.
Nonostante questo, la “doppia vita” della protagonista sembra filare liscia come l’olio finché il ragazzo più popolare della scuola, Usui Takumi, scopre per caso il lavoro della presidentessa ed userà quest’informazione per trascinarla in una catena di situazioni esilaranti che contribuirà a creare un rapporto di odio-amore tra i due personaggi.
Recensione
by Jess
La storia inizia come un gigantesco collage di cliché tipici dello shoujo; fortunatamente per la Fujiwara, è un collage riuscito piuttosto bene. Misaki è la classica protagonista che vuole “cambiare il mondo” e che cerca di emergere a modo suo dall’anonimato che la scuola superiore regala ai liceali. Il fatto che sia una studentessa diligente che lavora part-time la stereotipa come la classica adolescente giapponese; andando oltre questo però si scopre il carattere della ragazza ed il suo background e si capisce che in realtà lei non studia tantissimo per imposizione genitoriale, ma lo fa per sé stessa e per dimostrare alle persone di che pasta è fatta e che non lavora per racimolare denaro da spendere in uscite con gli amici o per futili motivi, ma lo fa per aiutare la sua famiglia. Al di fuori delle apparenze, il personaggio di Misaki sbriciola il canone della “studentessa shoujo”.
Proseguendo con la storia i cliché diminuiscono per lasciare spazio alla creazione del rapporto tra i due protagonisti alternata a sporadiche apparizioni di personaggi secondari, cameo e quant’altro.
I personaggi di questo manga inizialmente sono solo Usui e Misaki (Misa-chan sul lavoro); tutti gli altri fanno solo da contorno alle loro vicende tant’è che non vengono minimamente approfonditi. Misaki è molto protettiva nei confronti della sua amica Sakura Hanazono, un tipo estremamente vivace incline ad innamorarsi troppo facilmente, mentre si lascia consigliare da Shizuko Kaga, silenziosa e riflessiva. Del trio degli idioti e delle colleghe del Maid Latte (il locale dove lavora Misaki) non viene detto praticamente nulla. L’unico altro personaggio che si guadagna il diritto di far parte della rosa dei personaggi principali è Hinata Shintani, amico d’infanzia di Misaki ed ennesimo cliché ad una ventina di capitoli dall’inizio del manga ed a sei episodi dalla fine della prima (ed unica) stagione dell’anime.
Differenze tra anime e Manga
Non ci sono sostanziali differenze tra le due produzioni.
L’anime copre solo i primi trenta capitoli circa del manga e lo fa approfondendo aspetti dei personaggi che nel manga non sono considerati. Un esempio pratico lo troviamo con Suzuna Ayuzawa, la sorellina minore di Misaki. Nel manga si fa un accenno verbale alla ragazza ma non compare per nulla se non a storia inoltrata mentre nell’anime già dalla prima puntata fa da spalla alla protagonista e diventa un po’ il punto di riferimento di casa Ayuzawa.
Tutta la digressione sulla storia di Usui non c’è poiché è posteriore ai trenta capitoli e qualsiasi accenno iniziale fatto nel manga al passato del ragazzo, nell’anime non compare. Non essendo stata ancora confermata una seconda stagione dell’anime, la produzione ha preferito eliminare ogni traccia di un qualcosa che poi non sarebbe stato approfondito.
È una buona storia. Nonostante le banalità iniziali non mi avessero convinta e la scarsa caratterizzazione dei personaggi secondari fosse irritante, quelli principali sono interessanti, dinamici e riescono ad esprimere bene ciò provano. In sé il manga è scorrevole, divertente e si legge con estrema facilità anche se non fa provare il batticuore che generalmente un’opera shoujo si prepone di suscitare. Penso, però, che l’anime sia migliore: prima di tutto ne preferisco il tratto, secondo è molto più divertente del manga, trasmette pathos e le emozioni sono più vivide (lo ammetto, un paio di scene mi hanno provocato un leggero batticuore).
Note personali
Il manga in certi punti perde di ritmo, cosa che non succede all’anime; nonostante ciò, l’intreccio della storia fila senza intoppi.
Il tratto, che all’inizio era così diverso tra l’anime e il manga, con l’avanzare della produzione di quest’ultimo arriva ad essere sempre più simile.
L’OST è particolare; mi sono piaciute molto l’opening (My Secret) e le due ending (Yokan e Infinite Loop) ma il resto delle tracce sono discrete e a tratti somigliano a quelle dell’anime Ouran Host Club, precedentemente citato per la somiglianza del tratto.
* (I Maid Cafè sono locali per appassionati di fumetti -ma anche per famiglie- in cui le cameriere indossano divise di foggia vittoriana o francese e si rivolgono ai clienti come se fossero i loro “padroni”. Lavorare come maid viene spesso visto come una forma di cosplay).