kaki

Creato il 13 novembre 2012 da Giardinaggio @Giardinaggionet

Caratteristiche


Il kaki è una pianta che proviene dal Giappone e dalle regioni montuose della Cina: il suo arrivo nel Vecchio Continente si può far risalire alla seconda metà dell'Ottocento e si può trovare sul territorio italiano da più di un secolo.

Il kaki è un albero che può arrivare fino ad un'altezza massima pari a 12 metri; inoltre, tra le sue principali caratteristiche, presenta una chioma globosa, mentre le foglie hanno una forma ovale e hanno la pagina superiore estremamente lucida.

Si tratta di una pianta che è in grado di produrre dei frutti dalla forma sferica, che si caratterizzano per avere un'elevata dimensione ed una colorazione arancione che, nella maggior parte dei casi non si possono mangiare nel momento in cui vengono raccolti.

Infatti, in seguito alle operazioni di raccolta che si verifica nel corso del mese di novembre, in particolar modo nel momento in cui tutte le foglie sono cadute, . Per poter rendere più veloce il processo di maturazione, il suggerimento è, spesso, quello di infilare i kaki all'interno di cassette insieme a delle mele mature.

Il kaki si caratterizza per produrre dei frutti con un elevato valore biologico, anche per via del fatto che la polpa presenta al suo interno un gran numero di vitamine e proteine, oltre ad essere altamente ricca di zuccheri.

Il kaki non predilige un particolar stato del terreno, anche se la sua preferenza va per tutti i terreni freschi e profondi, mentre non si sviluppa alla perfezione sui terreni calcarei e con un livello di umidità eccessivo.

Il kaki si sviluppa perfettamente all'interno di tutti quei luoghi che si caratterizzano per avere un clima temperato e caldo, anche se è comunque in grado di adattarsi a dei climi che presentano delle temperature decisamente inferiori ai dieci gradi.

E' importante evidenziare, però, come questa pianta non abbia una grande resistenza nei confronti del gelo e delle rigide temperature, in particolar modo quando la colonnina di mercurio scende sui – 7 e -10 gradi centigradi.

Infatti, nel momento in cui la temperatura tocca i valori minimi che abbiamo da poco citato, si possono verificare dei gravi danni alla pianta del kaki, in modo particolare a quelle più giovani, che presentano certamente una sensibilità molto più elevata, in particolar modo alle temperature rigide.

Proprio nel caso in cui si abbia a che fare con delle temperature notevolmente ridotte, il suggerimento è quello di garantire un'adeguata protezione alle piante di kaki più giovane, magari provvedendo ad avvolgere il fusto utilizzando dei fasci di paglia.

Sviluppo


Il kaki si caratterizza per essere una di quelle piante da frutto che si sviluppano alla perfezione negli ambienti che possono contare su un clima temperato-caldo, nonostante ci siano notevoli differenze tra le diverse varietà che vengono prese in considerazione.

In primo luogo, è importante evidenziare come devono essere effettuate delle lavorazioni nel corso della stagione autunnale, pari a circa 15-20 centimetri e, solamente a livello superficiale, nel corso della stagione primaverile.

Inoltre, ci sono anche possibilità di effettuare l'inerbimento totale all'interno di tutti quegli ambienti caratterizzati da un elevato livello di umidità.

La forma di allevamento su cui si punta maggiormente è quella della palmetta irregolare: infatti, il sistema della piramide è ormai caduto in desuetudine, dal momento che può comportare diversi rischi e complicazioni alla raccolta.

L'irrigazione è una tecnica che viene praticamente solamente in un numero circoscritto di casi, dal momento che la pianta del kaki viene allevata all'interno di aree marginali, anche se va sottolineato come l'irrigazione di questa pianta da frutto è in grado di migliorare notevolmente la pezzatura dei frutti e le condizioni della pianta stessa nel corso di periodi di siccità.

Per quanto riguarda la concimazione all'interno del kaki la componente più rilevante è rappresentata dall'N, che deve essere somministrato nel corso della stagione primaverile e in quella autunnale (200 unità ad ettometro), mentre le componenti corrispondenti fosforo e potassio vengono rilasciate nel corso della stagione primaverile.

Sempre per quanto concerne la concimazione, è sufficiente

Per quanto riguarda la potatura di questa pianta da frutto, è necessario sottolineare come sia sufficiente mantenere un carico sufficiente per garantire la produzione (allo stesso modo di quanto accade, quindi, con la vite), tenendo in considerazione il fatto che il kaki produce i frutti sui rami dell'anno.

Nella maggior parte dei casi, il kaki è una pianta da frutto che utilizza il franco come portainnesto principale, anche se è importante evidenziare come vengano spesso sfruttate anche altre varietà , come ad esempio il diospyros lotus, che permette di garantire alle piante un buon livello di resistenza nei confronti delle rigide temperature e, inoltre, offre anche una sensibilità minore nei confronti del cancro radicale.

Forme di allevamento


La principale forma di allevamento del kaki è, senza ombra di dubbio, quella a pieno vento.

Il kaki è un albero che, nella maggior parte dei casi, è a pieno vento (in poche parole, ha una crescita naturale). Infatti, c'è la possibilità di realizzare la chioma a partire da un fusto medio pari a circa 120 centimetri, mentre l'alternativa è rappresentata da una chioma ad alto fusto a circa 180-200 centimetri.

Si parte da un pollone di un anno che è stato appena piantato: tutto ciò che si dovrà è eseguire un taglio all'altezza voluta e, nel corso dell'anno successivo, si dovranno mantenere almeno tre rami che dovranno poi essere accorciati di circa 20-25 centimetri dall'origine.

Accorciando i rami che verranno a formarsi da questi ultimi tagliati, si potrà rendere più robusto il tronco e i rami che si svilupperanno negli anni a venire basteranno per andare a formare la chioma definitiva.

Poi saranno necessari solamente degli interventi per diradare la chioma e per rimuovere i rami insecchiti o che hanno subito dei danni.

Raccolta


Il kaki è una pianta da frutto che è in grado di adattarsi molto facilmente ad ogni terreno, che non ha necessità di grandi attenzioni e che, allo stesso tempo, si dimostra estremamente facile da coltivare.

Senza ombra di dubbio, una delle attività che possono nascondere le maggiori insidie: infatti, non deve essere svolta in un periodo troppo anticipato rispetto al normale, dal momento che i frutti non giunti a maturazione si caratterizzano per avere una qualità davvero molto bassa e possono incontrare spesso il rischio di alterazioni.

Anche nel caso in cui la raccolta venga effettuata con delle tempistiche eccessivamente tardive, è importante sottolineare come si possa andare incontro a diversi pericoli: in particolar modo, nel momento in cui i frutti di questa pianta cominciano ad avere una consistenza sempre più molle, allora sale di conseguenza il rischio che si verifichino delle infezioni fungine.

Il frutto del Kaki si caratterizza per essere davvero molto delicato, dal momento che si deve provvedere a staccare cercando sempre di mantenere il calice e poi provvedere a collocarlo all'interno di cassette ad uno strato.

I frutti delle varietà astringenti della pianta di kaki, come ad esempio il kaki-tipo, non possono essere consumati nell'immediato dopo aver effettuato le operazioni di raccolta, dal momento che si caratterizzano per avere una polpa decisamente fibrosa e notevolmente astringente.

Sarà necessario attendere che trascorra un determinato periodo di post-maturazione, che viene definito con il termine di ammezzimento, dal momento che il frutto assume una consistenza decisamente più morbida e la polpa diventa gelatinosa e notevolmente dolce.

Uno dei vari sistemi che vengono impiegati spesso per rendere più veloce la perdita dell'astringenza è quella di collocare vicino ai frutti del kaki qualche mela, in modo tale da stimolare la produzione di etilene: si tratta di una sostanza gassosa che va a stimolare la maturazione del frutto e a velocizzarla.

Frutti


La fruttificazione del kaki si può svolgere mediante il normale sistema, ovvero quello che prevede la fecondazione dell'ovario e la formazione dei semi, oppure si può verificare anche senza la fecondazione, realizzando dei frutti che non avranno semi (che vengono chiamati anche con il termine di partenocarpici).

La presenza dei semi può andare a condizionare notevolmente il contenuto dei tannini all'interno dei frutti: stiamo parlando di quelle sostanze grazie alle quali la polpa diventa astringente e commestibile solamente dopo essere passata attraverso la fase dell'ammezzimento (ovvero quel particolare periodo che segue la raccolta dei frutti).

La pianta che può vantare la maggior diffusione a livello mondiale, ovvero il kaki-tipo, si caratterizza per avere unicamente dei fiori femminili.

In questa occasione, è necessario sottolineare come la fruttificazione si verifichi senza che ci sia la fecondazione dell'ovario e, per tale ragione, vengono a formarsi dei frutti che non hanno al loro interno alcun seme che, nel momento in cui viene effettuata la raccolta, sono astringenti.

Nel caso in cui venisse impollinata una diversa cultivar, come ad esempio il kaki Vainiglia, che può contare sulla presenza sia di fiori maschili che di fiori femminili, allora si possono creare dei frutti con semi che sono subito eduli nel momento in cui vengono raccolti.

Altre cultivar che si caratterizzano per essere sempre eduli nel momento in cui vengono raccolte, tralasciando l'eventuale presenza o meno di semi, sono rappresentate, ad esempio, dal kaki Hana Fuyu.

Malattie


Il kaki è una pianta da frutto che non risulta particolarmente oggetto di attacchi da parte di parassiti animali, anche se ci potrebbe essere la possibilità che avvengano degli attacchi da parte di cocciniglie, che spesso possono arrivare sulla pianta in elevate quantità e possono provocare un complessivo indebolimento della pianta.

Per quanto concerne le malattie che hanno natura fungina, è importante evidenziare come ci sia la possibilità che si diffonda la muffa grigia, che può apportare seri pericoli, in modo particolare, ai frutti di questa pianta.

Invece, l'oidio può provocare numerosi problemi ai rami ed alle foglie, in modo particolare nel caso in cui ci sia spesso un clima con un alto livello di umidità.

Ad ogni modo, sono pochi gli interventi che combattono le avversità, dal momento che i pericoli maggiori provengono dal tumore radicale e da quello batterico, mentre tra gli insetti, quelli maggiormente in grado di impensierire la pianta sono la Sesia e la mosca della frutta.


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