Kalós è un termine molto in voga tra i Greci antichi per acclamare i giovani efebi, ma si usa anche per indicare i garzoni apprendisti dell’officina ceramica.
L’espressione kalós kai agathos (greco antico καλὸς κἀγαθός) ha pervaso per secoli il tessuto culturale dell’Occidente e si riferiva a un ideale di vita e di comportamento che ogni greco avrebbe amato per se stesso. “Bello e buono”, ma anche “bello e nobile”, “superiore ed eccellente” oppure “il meglio che un uomo può essere”.