Arrivare qui dalla capitale è semplice: il mezzo più comodo e veloce è il minibus che parte dal Victory Monument, che impiega un paio di ore e mezza e arriva alla stazione dei bus situata nella zona meridionale moderna della città; per chi ha più tempo e se la vuole prendere comoda però c'è anche il treno che parte dalla stazione Bangkok Noi a Thonburi che percorre proprio la Ferrovia della Morte (che però è molto più lento e inoltre il tratto più interessante comincia dopo Kanchanaburi; da segnalare inoltre che il biglietto, complice l'importanza turistica, è un po' più caro del normale, pur essendo comunque abbastanza economico) e ferma alla stazione ferroviaria che si trova più vicina alle zone turistiche.
Come detto, la cittadina accoglie un nutrito afflusso turistico e pertanto l'offerta per quello che riguarda l'alloggio e la ristorazione è piuttosto ricca. Lungo Th. Mae Nam Khwae , la strada che porta al famoso ponte, vi è un continuo susseguirsi di guesthouse economiche e di bar, ma poco più a sud di questa, sulla stretta stradina che costeggia il fiume, vi sono alcune altre guesthouse in riva al fiume veramente molto piacevoli e comunque economiche: in particolare nell'incantevole VN Guesthouse ho dormito in una stanza interamente in legno situata su una grande zattera ormeggiata sul fiume (purtroppo la mia stanza si affacciava verso la riva, quelle con vista fiume erano terminate, quindi chi non volesse rinunciare alla vista è meglio che prenoti con parecchio anticipo), ma vi sono anche camere sulla "terraferma" che sono molto economiche.
Anche se la città non è molto grande, le attrazioni sono sparse su un'area abbastanza vasta, ed è quindi difficile e faticoso, visto anche il caldo, esplorarla a piedi; una buona soluzione dunque è quella di affittare una bici (quasi tutte le guesthouse ne hanno di disponibili o comunque sono convenzionate con qualcuno che le affitta) o uno scooter.
Svoltando a sud e percorrendo circa un chilometro si incontra prima il
Th. Saengchuto è la superstrada che taglia a metà la città, separando a grandi linee la parte nuova, nel lato orientale, e quella vecchia che si trova a ridosso del fiume. Anche la parte nuova però cela delle zone gradevoli e interessanti, come per esempio quella intorno alla stazione dei bus, dove si trova un mercato coperto (consigliabile tra l'altro per pranzare) e un moderno centro commerciale, oltre al fatto che le strade sono di aspetto piuttosto caratteristico e piene di negozi.
Dall'altro lato della superstrada, all'altezza sempre della stazione dei bus, un largo viale va verso il fiume attraversando il centro cittadino vero e proprio; alla fine del viale infatti si trova un santuario e una statua di re Rama III in corrispondenza di un piccolo tratto di quel che rimane delle vecchie mura cittadine con la principale porta di accesso e dell'incrocio con la strada che può essere definita il "corso" della città, visto che taglia tutto il centro storico da nord a sud e vi si affacciano anche varie abitazioni caratteristiche.
Wat Chaichumphon, uno dei principali della città, con annesso il piccolo Jeath War Museum, e successivamente una rete di stradine pittoresche, una delle quali in particolare viene chiusa al traffico nel pomeriggio per ospitare una moltitudine di bancarelle.
Sempre dalla porta di accesso delle mura, girando verso nord ci si trova in un'altra zona caratteristica dominata dalla presenza del colorato Mercato Centrale.
Lungo Alle spalle del cimitero se ne trova un altro, più piccolo, con le tombe degli asiatici. Dirigendosi verso il fiume si arriva alla guesthouse, ma anche a una piazza con un piccolo tempio cinese e con il Poco oltre il museo invece, sulla destra, parte Due sono le principali zone "notturne":
Th. Saengchuto, ma all'altezza della stazione ferroviaria, si trovano invece due delle attrazioni più importanti della città: il Thailand-Burma Railway Center, cioè il museo ufficiale che ricostruisce la storia della costruzione della Ferrovia della Morte e della città durante la seconda guerra mondiale con foto, documenti, filmati, ricostruzioni e una serie di manufatti e oggetti vari appartenuti ai prigionieri di guerra (nel caffè al piano superiore vi viene anche offerto il tè); e il Cimitero di Guerra degli Alleati, con le tombe degli inglesi (in maggior parte), olandesi e australiani morti durante la costruzione della ferrovia. Wat Neua, che ingloba anche varie costruzioni scolastiche; scendendo la stradina che porta alla sponda del fiume ci si ritrova inoltre in un piccolo parco con uno stagnetto e alcune altre costruzioni in stile cinese (una, più grande e ancora in costruzione, sembra essere un nuovo tempio).
Th. Mae Nam Khwae, la strada delle guesthouse che porta, un paio di km più a nord, al famigerato Ponte della ferrovia della Morte, su cui si può camminare liberamente (visto che il treno passa pochissime volte al giorno) e godere dei panorami sul fiume. la zona intorno al ponte, che è la più turistica della città, è piena di bancarelle e negozi di souvenir, ma ospita anche il WWII Museum, una curiosa accozzaglia di vecchi vagoni vagoni ferroviari, manufatti di guerra, dipinti, ricostruzioni, un vecchio elicottero, carretti, fotografie e oggetti vari, in un complesso che ricorda un po' un tempio (e in effetti un piccolo santuario vi è contenuto) e un palazzo in stile cinese un po' pacchiano dalla cui terrazza si hanno però belle vedute panoramiche sul fiume e sul ponte. Th. Mae Nam Khwae, frequentata soprattutto dai turisti stranieri, dove oltre alle guesthouse ci sono molti ristorantini (spesso appartenenti alle stesse guesthouse) e una fila di bar dove bere qualcosa a prezzi molto ragionevoli e in tranquillità (solo alcuni ospitano "signorine" di compagnia); mentre i thailandesi, residenti o anche i tanti turisti autoctoni, preferiscono il largo lungofiume alle spalle del mercato centrale, dove vi sono molti ristoranti, alcuni situati su delle grosse zattere ormeggiate sul fiume (ce ne sono parecchie anche sulla sponda opposta, che vanno a riempire il punto dove il fiume si allarga in corrispondenza della confluenza tra i due rami Yai e Noi), e anche alcune discoteche e locali notturni.
Per la cena però è consigliabile anche il mercato notturno che si tiene nello spiazzo di fronte alla stazione dei treni, dove una lunga fila di bancarelle servono tutti i più disparati cibi da strada tipici della Thailandia; c'è da dire inoltre che i ristorantini di noodles e simili, che sono super-economici, sono sparsi un po' ovunque in città.
Come detto, Kanchanaburi è un'ottima base di partenza per esplorare la regione: tra le numerose escursioni di uno o più giorni che si possono fare partendo dalla città, la meno impegnativa è senz'altro la visita alla cascata di Chi ha tempo può riprendere il bus (che però non sono frequentissimi) e proseguire per un'altra ventina di chilometri fino all'Escursioni più lunghe invece portano fino alla cittadina di
Sai Yok Noi, raggiungibile in un'oretta e mezza col bus che si prende su Th. Saengchuto di fronte all'area del mercato notturno (o con il treno, visto che si trova poco distante dal capolinea, che è molto più lento ma sicuramente più affascinante, peccato che la corsa mattutina sia ad un'ora veramente infame, ma se avete tempo a disposizione, al contrario del sottoscritto, è consigliabile fare almeno uno tra l'andata e il ritorno in treno).
La cascata si trova immersa in un gradevole parco a pochi minuti a piedi dalla strada principale dove c'è la fermata del bus, in uno slargo pieno di negozi per turisti, e si raggiunge passando davanti a una piccola stazione tra gli alberi al capolinea attuale della Ferrovia della Morte (la parte centrale della ferrovia fu distrutta dagli alleati); il salto è tutt'altro che impressionante ma la zona è molto piacevole e sembra che i thailandesi amino recarvisi per fare pic nic e immergersi nelle piccole pozze alla base della cascata.
Hellfire Pass, il tratto della ferrovia che richiese più vite umane per la sua costruzione, dove c'è una famigerata galleria ferroviaria con un tratto delle antiche rotaie, un memoriale ai caduti e un museo dedicato.
Sangkhlaburi, sulle sponde di un grande bacino artificiale in mezzo a montagne e foreste, e al Passo delle Tre Pagode, che segna il confine col Myanmar, oppure al Parco Nazionale di Erawan, famoso per una serie di cascate (raggiungibili facilmente col bus da Kanchanaburi, che si prende nello stesso punto di quello per Say Yok Noi e Sangkhlaburi, fate attenzione a non confonderli) e molto frequentato dai campeggiatori; tutti luoghi che richiedono un po' più di tempo e calma per essere visitati, ma che rappresentano anche un valido motivo per tornare da queste parti.
Una curiosità infine: sembra che il modo in cui gli occidentali pronuncino il nome del fiume Kwai, in thailandese significhi "bufalo" e la cosa diverta non poco gli abitanti.