Resoconto della seconda e terza giornata del “Karel Music Expò”, Quartiere Castello, Cagliari
4 ottobre 2013, Daniele Mei
Niente succede se non una pioggia di suoni.
Gli artisti presenti son quanto di più particolare si potesse scegliere per un festival.
Iniziano i brianzoli Aim che con il loro set scoppiettante allietano il pubblico presente in teatro.
Purtroppo non riesco a vederne tantissimo, dato che arrivo a concerto quasi ultimato. Mi avevano a loro modo conquistato i Somnambulist con il loro progetto Berlin in una piccola locanda lì, nei pressi del teatro, come anteprima agli spettacoli principali.
Due gruppi davvero ai più sconosciuti ma che hanno nella qualità la loro forza. I primi, iperadrenalinici emorocker senza troppi pensieri, i secondi oscuri e con un piglio alt rock. Due mondi completamente opposti che questo inizio della seconda fase del Karel ci offre.
Riesco quasi a perdermi anche Miss Natasha Enquist, che vedo di sfuggita nell’acoustic room. La bella canadese incanta, con la sua elettro-fisarmonica ed il suo set minimale. L’attrice, cabarettista, modella, musicista e cantante si esibisce nei suoi brani e nei suoi balletti sensuali ma inquietanti, che creano un atmosfera sospesa nel tempo.
Belli e spessi, con quel sax ficcante e quel basso pulsante, quella batteria precisa e martellante che non lascia scampo. James Johnston, che vedendolo fuori dal teatro sembra un ragazzo quasi timido, quando imbraccia la chitarra, picchia sui tasti dell’organo elettrico e urla sul microfono viene letteralmente prelevato dal demonio e trasformato in un animale. Da vedere è uno spettacolo unico. Non possono dirsi una sorpresa, ma una rarità per Cagliari qualcosa di così intenso. Tra le poltroncine (seduto pure lui), un pensieroso Pierpaolo Capovilla, che
Nell’acoustic room intanto si appresta ad iniziare il suo set fatto di belle canzoni, bestemmie e colpi di testa al microfono un icona del rock italiano. Giorgio Canali intrattiene, anche se con il gruppo è un’altra cosa. La sua chitarra, inconfondibile, ha un suono bellissimo, sia quando è tranquilla sia quando si incazza. Un mito.
Le Chicks on Speed mi confondono. Lo spettacolo, a tratti interessante, diventa delle volte abbastanza indecifrabile. Sembrano quasi imbarazzate, goffe. Manca qualcosa, ma non so cosa dato che non le ho mai seguite. Fanno quelli che credo siano i loro cavalli di battaglia. Fino a quando a un certo punto arriva il black out totale, e dopo l’imbarazzo, vinto e gestito alla grande direi, non c’è più tempo per i pezzi più famosi ed attesi, le hit “Wordy Rappinghood” e “We don’t play guitars”. Prepariamoci al sabato.
5 ottobre 2013, Emiliano Cocco
Il tempo per il cambio palco ed entra in scena Pierpaolo Capovilla, voce de Il Teatro degli Orrori e bassista/cantante degli OneDimensional Man, nell’ alternativa veste d’ interprete per un readingtratto dalle opere di Pier Paolo Pasolini intitolato “La religione del mio tempo”, accompagnato per l’occasione alle tastiere da KoleLaca dei 2Pigeons. Il cantautore, forte delle esperienze avute in passato per il reading del libro “Denti Guasti” dello scrittore/musicista Matteo De Simone (Nadàr Solo) e quello sui testi del poeta russo Majakovskij, si cimenta in questo nuovo ruolo con grande convinzione e trasporto conquistando il favore del pubblico che resta ad ascoltarlo in rispettoso silenzio.
Il momento più atteso della serata da parte del pubblico è l’arrivo di Karl Bartos. Gli immensi schermi posti dietro l’enorme consolle dove fanno bella mostra di sé quattro laptop della Apple e altra strumentazione serviranno all’artista tedesco a ripercorrere tutta la sua carriera artistica partendo dal periodo della militanza nel famoso gruppo di musica elettronica Kraftwerk e successivamente negli Elektric Music per poi intraprendere una carriera solista che sfocia con la presentazione dei brani del nuovo album “off the records” di recente pubblicazione. L’uso di effetti visivi aggiunge alla performance musicale una marcia in più rendendo lo spettacolo più dinamico e vario, coinvolgendo i presenti che reagiscono in maniera entusiasta.
Written by Daniele Mei ed Emiliano Cocco
Photo and video by Emiliano Cocco