Karen Horney

Da Elena
(Amburgo, 16 settembre 1885 – New York, 4 dicembre 1952)
Karen Horney è stata una psichiatra e psicoanalista tedesca di origine olandese e norvegese ed è considerata una delle fondatrici dell'approccio interpersonale in psichiatria. La sua opera più importante è Psicologia Femminile (1924)
Fu la prima che si rifiutò di adottare le teorie di Freud in merito allo sviluppo sessuale femminile, denunciando la sua ottica di parte ritenendo che durante i suoi studi fu pesantemente influenzato dalla cultura del tempo e partiva da concezioni prettamente maschiliste, appunto per questo motivo studiava lo sviluppo sessuale femminile prendendo in considerazione quello maschile come quello universale, di riferimento principale.
Secondo la Horney l’invidia del pene che Freud lega a desideri primitivi, è invece il risultato dell’influenza che la società esercita sullo sviluppo delle donne sin dalla tenera età quindi non è legata al complesso di castrazione. L’invidia del pene è un fenomeno inevitabile per la vita della bambina e ciò complica lo sviluppo della femminilità.
Per Karen le bambine vogliono urinare come l’uomo perché:
- Il getto di urina dà l’idea del potere;
- Sviluppa gli impulsi “scopofilici” dato che l’uomo vede i propri genitali;
- Facilita la masturbazione
Durante il complesso di edipo la bambina costretta a rimuovere l’amore per il padre s’identifica con lui e regredisce alle fasi precedenti di sviluppo in cui era forte l’invidia del pene.
La questione che mette in risalto è se donna si nasce o lo si diventa. Per la Horney esiste una innata predisposizione femminile nella donna ma che è disturbata, deviata dalla società. Donna e uomo sono fatti nella natura, ma non nella società, nella cultura. La bambina sin dalla nascita ha naturalmente un proprio sviluppo che non segue quello maschile e che ha le proprie mete. Un percorso parallelo che non deve essere studiato partendo da quello maschile.
Karen Horney fu quindi la prima psicolga donna a criticare pesantemente le teorie di Freud e ha avuto il coraggio e la capacità, considerando il periodo in ci ha vissuto, di formulare e scrivere un libro che andasse contro le indiscutibili teorie psicanalitiche.