La prima cosa che vedo sono due grandi finestre, mi lancio sulla prima, la spalanco e mi sfugge un profondo sospiro davanti alla vista incomparabile che mi si offre.
A sinistra, sopra i tetti di tegole, svettano il Battistero, il Duomo e la Torre, le cupole grigio-azzurre e gli edifici di un bianco abbagliante, indicibilmente belli di notte quando sono illuminati dai fari. Non devo far altro che levarmi a sedere sul letto e la pallida Torre, in tutta la sua marmorea bellezza, sta davanti a me nella notte.
A destra in una lunga sequenza, i dorsi dei Monti Pisani, che si staccano dalla pianura raggiungendo anche i mille metri. Proprio al centro c’è una valle immersa nella foschia, dai contorni incerti, e poi ecco si immergono fra le nuvole i monti di Carrara, ed ecco che sulla linea dell’orizzonte si avanza come un’onda la dorsale appenninica con quel suo profilo che accompagna la linea del mare.
( Karl-Eugen Gass, Diario Pisano, 1937 – 1938 )