Karmaflow: The Rock Opera Videogame – Musica maestro!

Da Videogiochi @ZGiochi
di Giorgio "Trex" Tiretti

Nella storia dell’industria videoludica abbiamo potuto giocare a tantissimi titoli che fanno del comparto sonoro uno dei punti forti dell’intera produzione, con brani che arricchivano la trama e le ambientazioni immergergendo maggiormente il videogiocatore in ciò che gli autori avevano creato. In questo caso, invece, è la musica il vero protagonista di questo particolare titolo. Infatti, Karmaflow: The Rock Opera Videogame è un vero e proprio musical interattivo dal gameplay non molto complesso, dove verremo letteralmente trasportati da un punto all’altro della mappa per assistere alla scena successiva di quest’avventura.

It’s time to rock

In Karmaflow: The Rock Opera Videogame, vestiremo i panni del Karmakeeper e prenderemo parte al suo viaggio attraverso diversi mondi. All’interno di essi troveremo diversi Guardiani alle prese con un conflitto molto pesante che minaccia di portare tutto alla “Dissonance“. Durante il viaggio andremo ad apprendere tutto ciò che sta avvenendo nel mondo di gioco, per esempio ascoltando ciò che hanno da dire i guardiani e i vari abitanti attraverso un gran numero di brani. Ma non è necessario solamente ascoltare per proseguire, nel corso dell’avventura verremo difatti chiamati anche a risolvere alcuni puzzle che, purtroppo, si dimostrano non essere molto complessi visto che l’attività principale sarà quella di recuperare Karma da alcuni oggetti e infonderlo in altri. Tutto ciò apporterà alcuni cambiamenti nell’ambiente circostante con l’attivazione di piattaforme, crescita di alberi o l’innesco di alcuni dispositivi che, ad esempio, possono provocare un turbine che ci pone nella situazione di dover evitare gli ostacoli che ci si parano davanti. Insomma in alcuni momenti Karmaflow: The Rock Opera Videogame riesce anche ad impegnare maggiormente, ma tutto resta comunque molto confinato in un livello di difficoltà medio, tendente verso il basso.

Rimane decisamente chiara che l’impostazione utilizzata dagli sviluppatori è quella di cercare di portarci a progredire senza troppi intoppi ad assistere a tutte le scene, rendendoci spettatori di quest’opera, nella quale saremo chiamati anche a fare delle scelte ben precise, che ci condurranno ai due diversi epiloghi disponibili. Non mancano ovviamente alcune abilità che ci verranno in soccorso nel progredire dell’avventura. La prima permette, dopo un doppio salto, di spalancare le ali del Karmakeeper e raggiungere luoghi molto più distanti, mentre la seconda trasforma il protagonista in un vero e proprio sonar in movimento con la possibilità di evidenziare nemici altrimenti invisibili e oggetti importanti che andranno attivati tramite l’infusione o l’estrazione di Karma.

Il vero fulcro di Karmaflow: The Rock Opera Videogame è certamente la narrazione e questa avviene in modo molto convincente grazie ai brani che sono stati realizzati ad hoc da artisti blasonati. Ogni canzone che viene ascoltata nel corso dell’avventura rende giustizia al momento vissuto, riuscendo a trasportarci nello stato d’animo generale della popolazione che vive in un mondo in cui sono palpabili sentimenti quali gioia, spavento e immensa tristezza. Ma per continuare questo titolo è necessario immergersi totalmente nelle atmosfere ricreate da Basecamp Games, e questo potrebbe rappresentare uno dei più grandi limiti di Karmaflow. Infatti, laddove non si riuscisse a canalizzare tutto ciò che questo titolo riesce a trasmettere, ci si potrebbe stancare molto presto e abbandonare il gioco per la troppo poca interazione in termini di gameplay e in fin dei conti anche di divertimento. L’avventura può essere affrontata sia nella classica formula di comandi “mouse-tastiera” che con un controller, e nel caso in cui si utilizzasse questa seconda tipologia di controllo bisogna far notare che la navigazione all’interno dei menù deve essere effettuata tramite levetta analogica “emulando” il movimento del mouse.

Approfondendo l’argomento ambientazioni, bisogna sicuramente parlare dell’ottima realizzazione grafica. Avviando il titolo, fin da subito verremo accolti da un’opera sublime per gli occhi ma che, purtroppo, non è completamente esente da difetti. Nel corso del gioco, infatti, si possono riscontrare non pochi problemi in termini di bug e di imperfezioni tecniche. Alcuni dei problemi più fastidiosi possono anche bloccarci completamente facendo scomparire oggetti chiave per andare avanti e che possono addirittura obbligarci a ricominciare completamente il gioco o, nel più fortunato dei casi, semplicemente a riprendere dal checkpoint precedente. Le imperfezioni grafiche che invece si riscontrano principalmente sono vari problemi di aliasing, risolvibili tramite le impostazioni presenti nel menù opzioni ma che si spera possano essere completamente eliminate con futuri aggiornamenti.

Ciò dove Karmaflow: The Rock Opera Videogame non sbaglia è sicuramente è il comparto sonoro grazie all’incredibile qualità dei brani che si possono ascoltare e gli effetti sonori implementati dagli sviluppatori. Dal punto di vista musicale segnaliamo la presenza di musicisti di calibro mondiale come: Simone Simons (Epica), Dani Filth (Cradle of Filth), Marc Hudson (Dragonforce), Tony Kakko (Sonata Arctica), Alissa White-Gluz (Arch Enemy), tutti supportati dalla Metropole Orkest. Da questo punto di vista un plauso è decisamente meritato.


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