Karneval der Kulturen. Berlino chiama Italia, Umbria risponde

Da Labandadeibroccoli
Voci di corridoio, voci di sala d'attesa di aeroporto dicono che Berlino è destinata ad essere la nuova Londra. Abbiamo colto il concetto, lo abbiamo apprezzato, ma non siamo pienamente d'accordo.Ogni persona è uguale a se stessa ed è destinata al proprio futuro e pensiamo che questo valga anche per le città: ognuna ha le sue atmosfere, la sua architettura, i suoi pregi e i personalissimi difetti. Ogni città è frutto della sua storia, esito di vari ingredienti sapientemente mixati. Berlino non è Londra e  probabilmente non lo sarà mai, come Bertold Brecht non sarà mai Oscar Wilde e lo diciamo senza alcun giudizio di valore visto che adoriamo entrambi gli autori, ognuno per le proprie peculiarità. Di certo è vero che anche la capitale della Germania è multietnica, multiculturale, multifoods (questo neologismo è terribile, ma rende l'idea del tripudio di cucine che si possono incontrare), ricca di fermenti e di vitalità, ma tutti questi fermenti affondano le radici in una storia dolorosa che i berlinesi non vogliono dimenticare (se la pensassimo anche noi così le cose andrebbero meglio...ma qui bastano pochi anni è tutto cambia, un esempio per tutti: nel 1993 ti lanciano contro le monetine e nel 2010 ti santificano...).Il dramma del nazismo, quello delle bombe, quello del muro, tutte cicatrici vive in una città che si lancia verso il futuro restando ben salda su quello che è. Una città che in realtà è più città perché ogni quartiere ha architetture differenti, propone stili di vita diversi, ma dove tutti possono sentirsi a proprio agio come se si passasse da una stanza all'altra in casa propria: allora non c'è nulla di male a presentarsi ad un rave in cravatta o ad uno spettacolo teatrale con la giacca lisa dei giorni freak. Una città dove la Pentecoste si festeggia al Karneval der Kulturen, una manifestazione aperta a tutte le forme di espressione culturale che trasforma parte di Kreuzberg in un mondo colorato, pieno di musica, costumi, profumi e fumi (perché qui potrete vedere arrostire quantità spropositate di wurstel negli stands tedeschi, pollai interi in quelli africani, kg di burro per le crepes, etc.). In questo tripudio di varie etnie che animano la città si può incontrare tutto il mondo e ... l'Umbria, sic!Forse ci saremmo aspettati di incontrare l'Italia "pizza, mandolino" con uno stand, appunto, di pizza casomai pessima e invece no! Ecco che sbuca un minuscolo e delizioso stand dell'Umbria dove gustare ottimi panini con la salsiccia (ovvio anche qui la brace è fatta in tempo reale), bruschette con olio (buono! che in Germania se lo possono solo sognare), deliziose confezioni per "cena a portar via" dove campeggia anche il farro e dell'ottimo Montefalco (chè non lo assaggiavamo dopo litri di birra?).Un piccolo manipolo dell'eccellenza madein (pare che faccia molto figo dire madein al posto di Made in Italy, mica vorremmo essere poco fighi,no?!) alla conquista del Carnevale delle Culture e di Berlino con prodotti di qualità, gentilezza e un gran gusto estetico! Eheh abbiamo scoperto che lo stand ha vinto il premio per il miglior allestimento e ne siamo stati patriotticamente contenti (peccato le nostre pessime foto, ma lo sfocato rende l'idea della festa). L'unica cosa per cui "rosichiamo" è la marmellata di sagrantino: non abbiamo preso questa delizia a causa dei vincoli del bagaglio a mano, credendo di poterla acquistare on line, ma non siamo riusciti a trovarla sul loro sito.A.A.A. esploratori culinari cercano composta al sagrantino! 

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