KATA LEGRADY: Fondazione MUDIMA di Milano, 12 ottobre – 12 novembre 2011

Creato il 10 ottobre 2011 da Milanoartexpo @MilanoArteExpo

KATA LEGRADY, Pineapple pink, 2010, c-print su alluminio - clic x ingrandire

Kata Legrady è nata in Ungheria nel 1974. Ancora bambina, durante l’occupazione sovietica, le è stato insegnato a tenere in mano un’arma. Il Muro di Berlino è crollato. Gli Smarties hanno inondato le strade. Le armi sono diventate inutili… Ma viene anche da dire, osservando i ribaltamenti di senso degli oggetti di Kata Legrady che la Pop Art, vista da un angolo del mondo nel quale era sinonimo di arte al servizio del capitalismo, ha vinto la battaglia e che i Desideri che incarnava vengono riproposti  in forma trasformata, caricaturale e critica. (Come i Beatles, che erano ascoltati – in tutti i paesi dell’Est – grazie ai “dischi sulle ossa”: incisi e distribuiti di nascosto sul supporto di lastre radiografiche … e che, poi, hanno invaso la Piazza Rossa di Mosca con le pleonastiche e strasfavillanti luci del concerto di Paul McCartney nel maggio 2003).

Oppure, ancora: la Legrady rappresenta  la più universale ricerca di identità dell’umanità globalizzata, in bilico tra l’omologazione – anche culinaria – e la conservazione di un punto di origine …

Ma anche: illumina e mette  in scena – con le sue metamorfosi –   un mondo nel quale si continua  a progettare – e a esportare  - armi giocattolo (per innumerevoli  occasioni di guerre sempre “necessarie” o “umanitarie”) in grado di mutilare un bambino e, allo stesso tempo, si invocano democrazia e pace planetaria (garanzie di buon funzionamento dei mercati universali, di dolce e zuccherina stabilità)…

Potremmo mangiare ciò che ci uccide. Uccidiamo con la stessa nonchalance con la quale mangiamo cioccolatini. Una bomba intelligente è buona come una torta: non uccide, ma prepara “chirurgicamente” il terreno alla semina del Bene. Eccetera, eccetera…  In conclusione, quella di Kata Legrady  alla Fondazione Mudima di Milano  è mostra che mette in moto il pensiero. Da non perdere.

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Mercoledì  12 ottobre 2011 alle 18.30 la Fondazione MUDIMA (clicca: MAPPA) presenta la mostra

personale di KATA LEGRADY

La mostra sarà introdotta da un discorso del Prof. Bazon Brock, professore di estetica e storico d’arte

Kata Legrady, Chanel Nr 217 (pink bomb), 2011, resina sintetica, legno e smalto Chanel 217, cm 397 x 89 x 89, edizione unica

Comunicato stampa:

KATA LEGRADY
Inaugurazione della mostra: mercoledì 12 ottobre 2011 – ore 18,30
La Fondazione Mudima di Milano (clicca: MAPPA) presenta la mostra personale dell’artista Kata Legrady.
Kata Legrady si è rapidamente imposta sulla scena artistica contemporanea con le
sue spettacolari ed enormi armi da guerra che ammiccano e si fondono al mondo dei dolciumi, dei
soldi, dei giochi d’infanzia: il “detournement” di oggetti quotidiani è all’origine del suo percorso
creativo. Saranno in mostra una selezione di opere recenti e inedite che permette di scoprire le
molteplici sfaccettature del lavoro di questa giovane artista.
Per Kata Legrady gli oggetti sono una rappresentazione di noi stessi e del mondo in cui viviamo.
Arte del “detournement”, dello scontro, della metamorfosi: gli oggetti più inoffensivi diventano
simbolicamente temibili e gli oggetti realmente pericolosi si trasformano in oggetti divertenti o
eccitanti. Tutto quello che si produce, si consuma, che viene abitualmente nascosto o messo in
mostra, è qui artisticamente e simbolicamente riciclato, trasformato.
Armi, dolciumi o banconote, giochi di bambini, maschere a gas e maschere di travestimento,
bombe giganti dai colori di celebri prodotti cosmetici servono all’artista per comporre dei
dispositivi che sono insieme ludici e meditativi, assumendo di volta in volta la forma di scultura, di
installazioni o di fotografie.
La mostra presenterà tre serie di fotografie, fra cui la serie “Guns and Candies”, dove armi da
guerra ornate da “Smarties” colorate creano un corto-circuito estetico e concettuale tra il mortale e
il commestibile, tra il mondo dell’infanzia e quello della guerra. Le altre serie fotografiche isolano
su un fondo bianco e luminoso oggetti che vengono rivisitati dall’artista. Sono sempre armi ma
questa volta ricoperte di banconote che, strizzando l’occhio alla Pop Art e al Surrealismo, ci
riportano alla violenza economica del nostro tempo, alla messa in scacco dei valori etici e
all’estetismo generalizzato e commercializzabile che contamina ogni aspetto della vita.
In mostra anche opere create usando maschere a gas ricoperte da altre maschere, come delle pelli
artificiali sovrapposte le une sulle altre. In esse si mischiano Mickey Mouse e Catwoman, giochi
d’infanzia (negli Stati Uniti maschere a gas a forma di Micky Mouse furono prodotte per i bambini
poco prima dell’attacco di Pearl Harbour) e feticci erotici, desiderio di leggerezza e bisogno di
erotizzare il reale pur senza occultare le nostre paure più viscerali.
Saranno esposte anche: “Balançoire” (un’enorme pistola ornata da una sella da cavallo che diventa
un’altalena), “Little Boy” (una bomba gigante di colore rosa perlato che evoca sia un’arma di
distruzione di massa che un lucidalabbra rosso) e un curioso giardino d’infanzia composto da un
esercito di piccoli cavalli a dondolo che si rivelano essere delle pistole pronte per essere cavalcate.
Saranno esposte anche parecchie sculture e installazioni. Di origine ungherese, l’artista vive e
lavora tra Hannover, Parigi e Budapest.
La mostra resterà aperta fino all’11 novembre 2011

FONDAZIONE MUDIMA

via Tadino 26 – 20124 Milano

www.mudima.net - info@mudima.net


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