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Kate Atkinson, I casi dimenticati – Un colpo di fortuna (#JacksonBrodie)

Creato il 13 marzo 2015 da Povna @povna

Dopo le tante parole spese sul tema l’anno scorso, dell’argomento, quest’anno, non se ne era più parlato. La ‘povna e i Merry Men si erano limitati a qualche accenno, ovvio (“quando non ci saremo più, l’anno prossimo”) che anticipava i giorni del dopo maturità. La ‘povna però, in realtà, quella scadenza ce l’aveva stampata bene in testa e, quando è uscita la circolare ministeriale che parlava di mobilità e trasferimenti, sapeva esattamente cosa fare. E cioè dividersi la testa a metà, e fare domanda – una domanda seria, ampia, che contempla moltissime scuole della sua provincia, e persino il non-amato cambio di cattedra, pur di ampliare il raggio delle possibilità, e mandare a buon fine la decisione). Così ieri, come aveva programmato, dopo una mattina passata per sei ore con i suoi uomini del bosco, e una nuotata lunga, tranquilla, rasserenante, è tornata a casa, e ha cliccato su invio, semplicemente. Poi ha avvertito gli amici, tutti, ed è andata a bersi una birretta bene augurante con l’Anziana di Ginevra. A scuola, invece, (oltre ai Merry Men) lo sapranno in pochissimi: i colleghi amici (Mafalda, Mr. Higgs e l’Ingegnera Tosta) e il suo amato vicepreside; per tutti gli altri la notizia resterà accuratamente riservata. Questa mattina, così, dopo le sue due ore di ordinanza (e prima delle altre due di compresenza con Scrittura del Territorio, come tutti i venerdì), ha fermato Esagono sulle scale (che in questi giorni aveva puntigliosamente evitato di porle la questione, perché è ingegnere, fuori e dentro), ha aspettato che non ci fosse nessuno, e poi ha pronunciato le due parole che contano: “Ho spedito” – e non ha aggiunto altro. Esagono ha replicato un solo monosillabo “Ah”. Ma il tono e la faccia le hanno detto che persino gli ingegneri, quando vogliono, hanno un cuore.
Finirà così, forse (ma i segni positivi, sia oggettivi che di sceneggiatura, ci sono, e sono forti), un periodo lungo quattordici anni. La ‘povna ora ricuce la testa divisa in due, e ci ripenserà a tempo e luogo, soltanto – nel mezzo c’è una fine del viaggio che si compie, e i loro esami, da vivere insieme (perché nella commissione interna ci saranno, così come desiderava, lei, l’Ingegnera ed Esagono), e da pensare.
Per questo venerdì del libro, allora, la ‘povna sceglie di cominciare a parlare di una serie di libri polizieschi inventata da una scrittrice molto brava, di cui ha già detto: quella con protagonista Jackson Brodie, di Kate Atkinson. Perché sono romanzi molto belli, e che partono da Cambridge (uno, il primo, ambientato proprio nella via dove la ‘povna è vissuta, per un periodo); perché un pezzo della sua vita, e di cambiamento (fin da quando aveva solo sedici anni), parte e ritorna sempre lì.

I casi dimenticati, primo libro della serie, vede una serie di delitti non risolti nel passato che ritornano, e infestano la vita di Jackson Brodie (ex ispettore di polizia) in modo perturbante. La soluzione del mistero, come spesso capita per autori contemporanei, e anche che si divertono a giocare con il genere poliziesco per mettere in scena molto altro, porterà anche nella vita del protagonista soluzione (in senso etimologico) e cambiamento – oltre a gettare un cospicuo cliff-hanger sulla seconda puntata della serie.
In Un colpo di fortuna, invece, la scena si sposta nell’estate di Edimburgo, nel pieno del Fringe Festival, e ancora una volta Brodie dovrà dipanare, risolvendo il mistero che casualmente si trova a incontrare per la strada (tutto parte da un tamponamento), insieme morte e vita.
Si tratta, in entrambi i casi, di romanzi solidi, intelligenti e consapevoli; in più: scritti benissimo. Stupisce per questo che Einaudi abbia rinunciato ad opzionare le altre due puntate che nel frattempo sono uscite in Inghilterra – una lacuna sanata, almeno in parte, dalla meritoria decisione di Marsilio di pubblicare il terzo libro (Aspettando buone notizie) in questi giorni. Ma di questo la ‘povna vorrebbe parlare, con dovizia di particolari, se possibile, la prossima settimana.


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