Prima di trasferirmi in Italia la farina di mais la conoscevo soltanto di fama; nei racconti di mia madre era quella cosa orribile che mangiavano durante l'occupazione tedesca; ci facevano un pane chiamato bobota e quando l'occupazione finì e i greci potevano permettersi qualcos'altro, la farina di mais sparì e è sopravvisse soltanto nei racconti di qualche ormai vecchio.La bobota era l'unico modo con il quale si cucinava la farina di mais secondo mia madre; ma lei è ateniese, quindi del sud del paese, per giunta cittadina e non sapeva che nelle zone montuose del nord la gente preparava il katsamaki cosa che anche io del resto ho scoperto da pochissimo.Se l'avesse saputo sicuramente me ne avrebbe parlato e io una volta trasferita in Italia e vedendo la polenta per la prima volta saprei di cosa si trattasse!Paradossalmente, la polenta è tornata in Grecia con l'arrivo della cucina italiana e piace! Ma si sa, la cucina italiana piace a prescindere!
Va assolutamente detto che il katsamaki normalmente si preparava con l'acqua. Nessun povero si sarebbe sognato di “sprecare” il latte per cucinare. In genere facevano il trahanas che è un modo per conservarlo. Il latte lo si usava rare volte, ma io ho voluto proporre la ricetta nella sua versione più ricca!
- 600 ml di latte intero
- 140 gr. di farina di mais
- 1 cucchiaio di burro
- sale
- 200 gr. di feta